Viscardi nominato alla presidenza del Cluster Fabbrica Intelligente
20/05/2022

Gianluigi Viscardi, fondatore e presidente di Cosberg, è il nuovo presidente del Cluster Fabbrica Intelligente per il biennio 2022-2024. A eleggerlo è stato l’OCG dell’organizzazione, che ha altresì nominato Tullio Tolio, professore del Politecnico di Milano, presidente del Comitato tecnico scientifico.

Membri del Comitato Tecnico Scientifico sono stati eletti Flavio Tonelli (Università di Genova), Marco Taisch (MADE Competence Center), Alberto Longobardi (Adige, in rappresentanza dell’Industria) e Giuseppe Saragò (Wartsila Italia, in rappresentanza dell’industria). Invitati permanenti al Comitato Tecnico Scientifico sono Lorenzo Molinari Tosatti (Cnr-Stiima), Andrea Volpi (Università di Parma) e Antonio Braia (Brecav, in rappresentanza dell’industria).

Gianluigi Viscardi è un noto imprenditore, fondatore e presidente di Cosberg, azienda nata nel 1982 a Terno d’Isola (BG) e attiva nella meccatronica e nell’automazione. Cosberg studia, progetta e costruisce macchine e moduli per l’automazione dei processi di montaggio. Viscardi, che è già stato presidente del Cluster Fabbrica Intelligente dal 2015 al 2019, è anche presidente del Digital Innovation Hub (Dih) Lombardia, coordinatore presso Confindustria della rete nazionale dei Dih e presidente del Consorzio Intellimech.

Cluster Fabbrica Intelligente nomina presidente Gianluigi Viscardi“Ringrazio il mio predecessore Luca Manuelli, che nei suoi tre anni di presidenza ha reso l’associazione più forte e radicata fra gli stakeholder del manifatturiero italiano – ha dichiarato Viscardi, che ha continuato affermando che nel corso del suo mandato intende “riservare particolare attenzione al coordinamento dell’ecosistema italiano del trasferimento tecnologico. Cluster tecnologici, Competence Center e Digital Innovation Hub stanno facendo un lavoro di grande impatto sul manifatturiero italiano, aumentandone la competitività e l’antifragilità. Ma bisogna che facciano sistema fra di loro, per essere ancora più efficaci e capillari nella loro azione, anche a livello europeo”.

Nei prossimi anni, Viscardi vuole quindi “rendere il Cluster Fabbrica Intelligente un interlocutore ancora più autorevole e ascoltato dalle istituzioni, grazie alla qualità della sua produzione scientifica, in particolare la Roadmap, che è uno strumento fondamentale per capire quali saranno le tecnologie importanti nei prossimi anni e come adeguare di conseguenza le strategie di impresa”. Il nuovo presidente vuole infine “rafforzare la presenza del Cluster nel mondo imprenditoriale, aumentando il numero dei soci. Ma anche accompagnando nuovi impianti produttivi d’avanguardia a diventare Lighthouse Plant del Cluster Fabbrica Intelligente, come già hanno fatto Abb, Hitachi-Rail, Ansaldo Energia, Tenova-Ori Martin, Wärtsilä Italia e Hsd. Senza dimenticare il ruolo vitale dei Pathfinder, che già contano nomi come Sap, Deloitte, Cisco, Siemens e EY“.

Il Cluster Fabbrica Intelligente è l’unico tavolo al quale partecipano tutti i portatori di interesse del manifatturiero italiano: aziende, associazioni, Università, Centri di Ricerca e Regioni. Si propone di dare voce al manifatturiero (secondo settore per occupazione esclusi i finanziari, nonché punto di forza dell’economia dell’Italia, seconda manifattura europea e settima al mondo). E per raggiungere questa finalità prepara documenti scientifici (soprattutto la Roadmap delle tecnologie manifatturiere, ma non solo) sugli scenari futuri, da porgere al decisore politico per preparare adeguate azioni di politica industriale. Un ruolo di primo piano nel Cluster Fabbrica Intelligente è dei Pathfinder, grandi attori internazionali delle tecnologie che partecipano alla scrittura della Roadmap e di altri documenti scientifici, portando la conoscenza delle tecnologie di cui sono leader, e contribuiscono ai Lighthouse Plant del Cluster Fabbrica Intelligente. Ad oggi, come già ricordato sopra da Viscardi, sono Cisco, Deloitte, EY, Sap e Siemens.

Se Industria 4.0 si è focalizzata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti, l’Industria 5.0 si estende ed abbraccia le problematiche socio-ecologiche.

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