Monte Bianco è il soprannome dato alla turbina GT36-S5 che Ansaldo Energia sta costruendo nel proprio Lighthouse plant di Genova, un componente a dire poco imponente, con il solo rotore che ha un’altezza di 15 metri e peso di 160 tonnellate. L’Impianto faro di Industria 4.0 di Ansaldo Energia a Genova è stato costituito con un investimento di 14 milioni di euro, e rientra in un piano triennale di ricerca e sviluppo industriale mirato all’impiego delle principali tecnologie digitali all’interno del mondo manifatturiero, nei due siti produttivi Ansaldo di Genova, ovvero Campi e Cornigliano. L’investimento di Ansaldo Energia godrà inoltre di un contributo a fondo perduto pari al 25% dello stesso, grazie all’accordo di innovazione tra Mise e Regione Liguria (finanziamento per il 20% dal Mise e per il 5% dalla regione).
La Monte Bianco è una turbina di classe H, la più potente al mondo, e nella versione a 50 Hz raggiunge i 538 MW di potenza, e i 760 MW in ciclo combinato con efficienza del 62,6%. Le lavorazioni dei componenti sono di altissima precisione, dalle palette d’acciaio che hanno una particolare curvatura dei bordi, curve sinuose che è possibile ottenere solamente tramite processo di elettroerosione all’interno di una macchina di precisione. Altro passaggio è quindi la brocciatura degli ancoraggi per le palette sui dischi, processo che ricorda molto una limatura di precisione che avviene in modo continuo e in assoluta pulizia. Lavorazione pulita in quanto grazie alla digitalizzazione dei processi i tecnici qui gestiscono il lavoro a bordo macchina o direttamente da salette di controllo, tramite computer e dispositivi digitali.
Così, anche per la parte di manutenzione del complesso progetto della GT36-S5 è stato ideato un piccolo robot, Idlir nato in collaborazione con l’Istituto italiano di tecnologia, in grado di ispezionare l’interno del generatore della turbina fin nei minimi dettagli. Un processo che in precedenza avrebbe richiesto che qualcuno entrasse fisicamente all’interno del generatore, e che questo venisse smontato in alcune delle sue parti, ora non più necessario.

Il progetto della Monte Bianco è stato reso possibile anche grazie all’acquisizione degli asset della ex Alstom da parte di Ansaldo Energia, avvenuta nel 2016 con un investimento di oltre 65 milioni, che ha portato la produzione delle macchine di tecnologia ex Alstom in Italia, e la realizzazione del sito di Cornigliano. Una volta terminati i pezzi della turbina a Campi, questi verranno trasferiti e montati a Cornigliano, come spiega Giuseppe Zampini, presidente Ansaldo Energia: “Il sito di Cornigliano è fondamentale per il progetto, in quanto senza lo sbocco a mare lo spostamento della turbina sarebbe stato un problema insormontabile”. Da qui la turbina prenderà il largo con destinazione Shanghai: la committente è infatti la Shanghai Electric power, utility elettrica di Shanghai. In Cina, il gruppo si è quindi aggiudicato di recente l’ordine per due altre turbine a gas di classe F, AE94.3 A, che portano il totale degli ordini aggiudicati a più di 30 turbine a gas.