Viscardi e l’importanza di aprire le fabbriche ai giovani
11/02/2019
Viscardi Cosberg RTL 102.5 giovani competenze lavoro

Cominciare presto a mostrare ai giovani la passione e le opportunità di lavoro che la fabbrica intelligente e i tanti esempi di imprese italiane virtuose oggi possono offrire loro. E’ il messaggio di Gianluigi Viscardi, presidente Cosberg e del cluster nazionale Fabbrica Intelligente ospite a RTL 102.5. Cosberg è nata nel 1982 e impiega oggi circa 70 persone, 13 nuove risorse sono entrate in azienda nel 2018 e quest’anno ne entreranno altre dieci. Il lavoro che si fa in azienda è ‘il più bello che esista’, dice Viscardi, ossia inventare, progettare e costruire ogni giorno una macchina nuova, e darle l’intelligenza. Come accade per molte imprese italiane, anche Viscardi sottolinea però la difficoltà di trovare le figure professionali necessarie.

“Abbiamo necessità di nuove figure, ed essendo Cosberg un’azienda che fa automazione, cerchiamo progettisti meccanici, montatori meccanici. Sembrano figure vecchie, ma occorrono sempre, devono però essere in grado di adattarsi alle nuove esigenze di oggi. Allo stesso modo servono anche saldatori, che sono dei veri e propri artisti necessari a costruire a mano gli auto-distributori dei pezzi. Servono poi anche dei giovani controller, che abbiano dimestichezza nell’uso delle nuove tecnologie portando nuove idee in azienda”.

Si parla tanto a questo riguardo di tecnologie abilitanti, dall’intelligenza artificiale alla robotica, all’IoT e all’analisi dei dati, ma per Viscardi la vera tecnologia abilitante sono proprio i giovani. “Giovani che naturalmente devono essere aggiornati e devono avere la voglia, la capacità e la bravura di lavorare in squadra. Anzi, io il mio team non lo chiamo nemmeno squadra, il mio team è un’orchestra, dove dobbiamo suonare tutti insieme”.

Fondamentale è poi la voglia di rimettersi sempre in discussione, perché in un’azienda, in una Fabbrica intelligente come è Cosberg, dove le nuove tecnologie entrano e vengono messe a disposizione, si cambia ogni giorno. “Ogni sei mesi nella mia azienda si cambia postazione di lavoro – spiega Viscardi – questo proprio per far uscire i talenti nascosti o latenti che ci sono nei giovani. Serve poi cambiare il modo di lavorare, che deve essere oggettivo e non più soggettivo, il che implica la registrazione della conoscenza, affinché una persona che lascia l’azienda, come è giusto che sia se vuole cogliere diverse opportunità di crescita, non metta in crisi l’azienda stessa”.

Viscardi rimarca quindi un gap di competenze a indirizzo tecnico, per cui le aziende si trovano poi a dover lavorare per dare quella stessa impronta tecnica che non trovano nei giovani usciti dalla scuola. “Quello che non riusciamo a trovare, malgrado le scuole – aggiunge l’imprenditore -, sono periti e ingegneri da inserire in officina, in quanto tutti vogliono lavorare in ufficio e non capiscono che oggi l’officina è un posto anche migliore dell’ufficio, un ambiente molto più creativo”. Bisogna qui combattere il pregiudizio legato all’ambiente dell’officina, come qualcosa di meno prestigioso di una scrivania, frutto di un retaggio ormai sorpassato e che non ha più senso nelle nuove logiche produttive dell’industria in era di intelligenza digitale diffusa e di conoscenza condivisa.

“Per questo ho cominciato a lavorare 8 anni fa con la squadra di Boccia – spiega quindi Viscardi – per portare i ragazzi di seconda e terza media nelle aziende, con il PMI Day. Perché è importante portare non solo i ragazzi, ma anche i genitori e i docenti, e le amministrazione locali, a far vedere le aziende, non tanto i numeri, ma la passione e tutto quello che ci sta dietro. E bisogna partire molto presto a lavorare in questo senso sui ragazzi, per aiutarli a orientarsi consapevolmente. E questo richiede naturalmente anche un impegno da parte degli imprenditori, che devono offrire maggior disponibilità ad aprire le porte delle loro imprese”.

Se Industria 4.0 si è focalizzata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti, l’Industria 5.0 si estende ed abbraccia le problematiche socio-ecologiche.

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