Vale 540 milioni di euro il mercato Agricoltura 4.0 in Italia
26/03/2021

Il mercato italiano delle soluzioni per Agricoltura 4.0 vale 540 milioni di euro, segnando nel 2020 una crescita del 20% nei dati dell’ultimo Osservatorio Smart Agrifood della School of management del Politecnico di Milano e del Laboratorio Rise (Research & Innovation for smart enterprises) dell’università degli studi di Brescia.

Nel mondo il fatturato delle tecnologie per agricoltura ha raggiunto i 13,7 miliardi di dollari, segnando una crescita del +79% sull’anno precedente. Una forte e ulteriore accelerazione è quindi attesa per le tecnologie digitali nel settore agroalimentare, soprattutto in Italia, dove ad oggi a essere coltivato con l’ausilio di tecnologie e strumenti innovativi è solo il 3-4% di tutta la superficie coltivata, offrendo pertanto ancora enormi margini di crescita. Tra le soluzioni adottate dal settore agroalimentare nel 2020, a prevalere sono ancora quelle legate al Precision farming, che si avvale di sensori e piattaforme per il monitoraggio delle attività sui campi, principalmente per controllare lo stato delle colture, le condizioni dei terreni e del meteo. Pochi ancora gli investimenti sul fronte dell’analisi dei dati, che pertiene all’ambito dello Smart farming, che grazie ad esempio ad AI e machine learning può supportare il lavoro degli agricoltori suggerendo soluzioni più complesse per l’ottimizzazione dei processi.
Smart AgriFood mercato

Il ventaglio tecnologico di soluzioni Agritech disponibili è quindi davvero ampio. Secondo i dati dell’Osservatorio Smart AgriFood, in Italia la crescita delle soluzioni tecnologiche in ambito agricolo è trainata da sistemi per il monitoraggio e il controllo di mezzi e attrezzature agricole, con una quota del 36% del mercato, seguiti da macchinari connessi (30%) e software gestionali, il 13% del totale. Gli strumenti gestionali erano fino a pochi anni fa la voce principale tra le soluzioni presenti nelle aziende agricole. Le soluzioni per il monitoraggio remoto dei terreni valgono l’8% del mercato, i sistemi di supporto alle decisioni pesano un 5%, mentre il 4% è rappresentato da soluzioni per la mappatura di coltivazioni e terreni. Iniziano poi a farsi strada i robot, che entrano nelle attività in campo per un 2%.

L’Osservatorio ha individuato 538 soluzioni dedicate alle coltivazioni in campo aperto, 100 in più del 2019. Il 79% delle soluzioni è a supporto della fase di coltivazione, il 45% della semina e il 35% per le operazioni di raccolta (le soluzioni spesso coprono più fasi). Il 16% è relativo alle fasi di pianificazione. Il 61% dei sistemi è utilizzabile trasversalmente in più settori, mentre tra quelli specifici prevalgono quelli per ortofrutta e vitivinicolo, 17% ciascuno, seguiti dal 16% delle soluzioni per il settore cerealicolo.

Dal punto di vista delle tecnologie più diffuse, al primo posto si trovano i data analytics, con il 73%, seguito da piattaforme e software di elaborazione con il 68%. L’IoT è presente nel 54% delle soluzioni, in crescita del +4% sul 2019. Soluzioni di mobilità e geolocalizzazione sono impiegate nel 38% dei casi, mentre apparati per veicoli e attrezzature connesse sono il 25%. Cresce poi il ruolo del cloud, che pesa per un 19% e segna un aumento del 10% sull’anno precedente, mentre AI e machine learning detengono ancora un ruolo minore, presenti nel 12% dei casi.

Smart AgriFood Blockchain

L’Agrifood si conferma infine al terzo posto tra i settori per adozione di progetti Blockchain, dopo Finance e PA. La tecnologia è alla base del 18% delle soluzioni di tracciabilità adottate nell’agroalimentare, in aumento del +59% e destinate a svolgere un ruolo sempre più rilevante, per ripensare l’efficienza delle supply chain e aumentare la sostenibilità sociale e ambientale, assicurando trasparenza e condivisione della conoscenza fino ai consumatori. Oltre alla blockchain, le soluzioni per tracking alimentare censite fanno uso del mobile, presente nel 25% delle soluzioni e in crescita del 65%, e di data analytics (57%) e IoT (47%). Infine, i progetti di blockchain sono stati adottati in primo luogo per cogliere opportunità commerciali, (61%), per incrementare l’efficienza della supply chain (45%) e per garantire la sostenibilità (24%). Il 15% mira ad agevolare le procedure di richiamo prodotto, e il 14% li ha introdotti in funzione anticontraffazione, a tutela della qualità del Made in Italy agroalimentare.

Se Industria 4.0 si è focalizzata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti, l’Industria 5.0 si estende ed abbraccia le problematiche socio-ecologiche.

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