Vale 3,9 miliardi il mercato di Industria 4.0 in Italia, +22% nel 2019
27/08/2020
Osservatorio Industria40 2020

Il mercato dell’Industria 4.0 in Italia è cresciuto del 22% nel 2019, quasi triplicando il suo valore in quattro anni toccando i 3,9 miliardi di euro. Sono i dati dell’ultimo Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano, che vede Industrial IoT, analytics e cloud in testa alla classifica delle tecnologie più adottate.

Un deciso sprone alla trasformazione digitale è quindi venuto inaspettatamente nei primi mesi del 2020 con la diffusione della pandemia da coronavirus, quando gli strumenti digitali si sono rivelati asset strategici per consentire alla aziende di restare operative, abilitare il monitoraggio e l’assistenza da remoto delle macchine e riorganizzare produzione e turni di lavoro con agilità. Industrial IoT e cloud sono stati essenziali in questo contesto di emergenza, come dichiarato da un quarto delle aziende intervistate dall’Osservatorio Industria 4.0.

Circa il 46% delle applicazioni considerate, quindi 514 su un totale di circa 1.100, hanno infatti potenzialmente contribuito a gestire l’emergenza sanitaria, grazie ad assistenza da remoto con la realtà aumentata, alla sanificazione intelligente degli ambienti con sensoristica IoT e piattaforme cloud che hanno consentito la collaborazione tra gli attori lungo le supply chain. Quasi un terzo delle aziende dichiara quindi di star riconvertendo la produzione o di essere in procinto di farlo (rispettivamente 12 e 19%) per reagire alla crisi innescata.

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La fotografia dell’Osservatorio mostra quindi che quasi la metà delle aziende ha adottato applicazioni IIoT, con una crescita del 20% sul 2019, coprendo il 60% del mercato per un valore di 3,2 miliardi di investimenti. Il 47% di queste applicazioni riguarda la smart factory, ovvero connessioni di impianti utilizzando software e sensori per l’acquisizione di dati dalla produzione. Le applicazioni nella supply chain rappresentano invece il 27%. Le applicazioni IIoT sono quindi molto spesso abbinate all’industrial analytics (circa 150 applicazioni, +39%, sulle 300 rilevate, su un totale di oltre un migliaio studiate), al fine di prevedere il comportamento dei sistemi e gli eventi futuri, in ottica di ottimizzazione e di manutenzione predittiva.

Il 34% delle imprese ha implementato software di Industrial analytics, per elaborare i dati della produzione e della catena di fornitura in modo più strategico. Questa tecnologia copre il 16% del mercato, per un valore di 630 milioni di euro, in crescita del +19% sul 2018. Un’azienda su tre utilizza anche piattaforme cloud, salite del +21%, per un totale di 325 milioni di euro di investimenti, pari al 9% del mercato. Si tratta principalmente di applicazioni per gestire la rete dei fornitori, segmento cresciuto del +85%, quindi per la smart factory, +35%, e per lo smart lifecycle, +45%.

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Crescono quindi anche le interfacce uomo macchina (HMI) per manutenzione da remoto, formazione tecnica e sviluppo prodotti in ambienti simulati, con un incremento del +25% sul 2019, rappresentando l’1% del mercato per un valore di 55 milioni di euro. Si tratta di 250 applicazioni, di cui il 70% impiega la realtà aumentata e il 15% la realtà virtuale. Il rimanente mercato di Industria 4.0 in Italia è quindi composto da servizi e consulenza, il 7% del totale con un valore di 255 milioni di euro e in crescita del +17%. L’advanced automation vale quindi il 5%, per un valore di 190 milioni e un aumento del 17%, per un totale di 200 applicazioni in ambiti quali assemblaggio, saldatura, pressofusione, avvitatura, levigatura, lucidatura, logistica e safety. Infine, è cresciuto del +18% l’additive manufacturing, che tocca un valore di 85 milioni di euro e rappresenta il 2% del mercato italiano.

L’Osservatorio ha infine realizzato una survey sull’andamento della prima parte del 2020, con una previsione per i prossimi mesi. Il 25% degli investimenti resterà concentrato sull’IIoT, il 23% sarà nell’HMI e il 20% nell’industrial analytics. Il 26,5% delle imprese dichiara però che rimanderà almeno la metà degli investimenti originariamente pianificati.

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Nei prossimi due anni a prendere il sopravvento saranno invece gli analytics, con il 41% degli investimenti, seguiti da advanced automation, 38%, e IIoT, 36%. L’andamento nei diversi settori sarà però un fattore determinante nei piani di investimento delle aziende: a confermare l’intenzione di mantenere gli investimenti pianificati sono il 60% delle aziende del comparto food and beverage, il 50% nel chimico e farmaceutico e nella produzione di macchinari. La percentuale nell’automotive scende al 20%, mentre qui il 40% delle aziende dichiara l’intenzione di rimandare la metà degli investimenti previsti.

La pandemia prospetta così uno scenario futuro di grande incertezza, spingendo a rivedere le stime di crescita del +20-25% per il mercato Industria 4.0 in Italia in linea con il trend 2019. A seconda del fatto che l’emergenza sanitaria verrà effettivamente superata e che vi sarà o meno una ripartenza della domanda, le previsioni variano così da uno scenario ottimistico, in linea con il budget iniziale, a uno scenario pessimistico che prevede una crescita del 5-10% del fatturato 4.0. Fermo restando che la propensione a Industria 4.0 rimane positiva nel medio-lungo termine, proprio anche in ragione dell’accelerazione inferta dalla pandemia alla trasformazione digitale.

Se Industria 4.0 si è focalizzata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti, l’Industria 5.0 si estende ed abbraccia le problematiche socio-ecologiche.

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