Transizione digitale sempre più green nell’Osservatorio Mecspe
08/04/2021
MECSPE digitale sostenibile

Le aziende italiane declinano sempre più il loro percorso di trasformazione digitale in direzione della sostenibilità. E’ quanto si evince dall’Osservatorio Mecspe di Senaf presentato il 18 marzo scorso in occasione della Milano Digital Week, relativo al primo trimestre 2021.

Malgrado il difficile periodo sociale ed economico, negli ultimi mesi il 31% delle imprese intervista dichiara infatti un’accresciuta sensibilità ai temi ambientali, e di avere quindi implementato processi volti alla sostenibilità in azienda. Il 42% delle imprese mira quindi nello specifico a ridurre i consumi, il 36% pone attenzione all’inquinamento e all’impatto ambientale e il 17% guarda a rendere i propri prodotti eco-sostenibili.

Positiva anche la propensione agli investimenti per il 2021, con il 52% dei rispondenti che dichiara di voler destinare quest’anno una quota fino al 10% del proprio fatturato a ricerca e innovazione, contro il 46% della precedente rilevazione a luglio 2020. Il 19% intende spingersi oltre, reinvestendo percentuali tra l’11 e il 20% del fatturato. Tra le tecnologie che attirano maggior interesse, al primo posto figura la sicurezza informatica (22%), seguita da robotica collaborativa (19%), additive manufacturing (17%), IoT (16%), cloud computing (13%), simulazione e AI (10%), Big data (9%) e realtà aumentata/virtuale e materiali intelligenti (8%). Compaiono infine in coda alla classifica anche le nanotecnologie, che attirano l’interesse del 4% delle aziende.

In uno scenario generale in cui torna a crescere la fiducia da parte degli imprenditori italiani (rispetto al 2020 sale dal 35 al 54% la percentuale degli imprenditori soddisfatti dell’andamento della propria azienda, e sei su dieci ritengono che l’attuale portafoglio ordini sia adeguato ai livelli di sostenibilità finanziaria dell’impresa, mentre il 62% aveva risposto negativamente lo scorso anno), crescono quindi gli investimenti in formazione.

La valorizzazione del capitale umano è considerata dal 45% del campione la migliore strategia aziendale, mentre per il 38% è altrettanto importante aumentare la motivazione e la soddisfazione dei dipendenti tramite servizi dedicati. Il 56% dei rispondenti dichiara inoltre di aver assunto dei giovani under 35 nel corso dell’ultimo anno, una risorsa percepita come essenziale per rispondere alla rapida corsa dei processi digitali in fabbrica. Il 27% sta inoltre valutando di introdurre giovani specializzati nelle tecnologie 4.0 provenienti da ITS o Università, ma che abbiano già un minimo di esperienza lavorativa. Il 16% sta invece pensando di assumere giovani anche non in possesso di una precedente formazione scolastica o esperienza lavorativa, predisponendo però dei percorsi formativi interni mirati. Infine, il 13% sta predisponendo nuovi percorsi formativi interni dedicati ai giovani che già lavorano in azienda.

La capacità di lavorare in gruppo è la prima voce tra le skill più ricercate (28%), seguita da skill sviluppate sul fronte vendita e post-vendita e nell’utilizzo e programmazione macchine CNC, entrambe con il 25%. Le aziende ricercano quindi capacità nell’assistenza tecnica e manutenzione (21%) e nel marketing digitale (17%). Torna infine anche tra le competenze il tema della sostenibilità, con l’8% delle aziende che cerca figure con expertise in sostenibilità ambientale ed economia circolare. Il 7% ricerca infine competenze nella prototipazione rapida.

Se Industria 4.0 si è focalizzata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti, l’Industria 5.0 si estende ed abbraccia le problematiche socio-ecologiche.

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