Percezione digitale distorta nelle aziende, Salerno di Aras commenta i dati
17/04/2023

Secondo quanto rilevato da Aras nell’indagine ‘La transizione delle aziende europee’, che ha coinvolto un campione di 442 dirigenti in 19 Paesi europei, l’industria manifatturiera europea sopravvaluta il proprio livello di maturità digitale. Sebbene infatti 8 aziende su 10 si definiscano aziende digitali, la gran parte fallisce nell’utilizzo e nella corretta analisi dei dati fondamentali relativi a prodotti e processi, come spiega Luigi Salerno, country manager di Aras Italia.

Aras sottolinea infatti come le aziende si trovino sotto una forte pressione per adattarsi, ma la loro immagine distorta di se stesse rappresenta una limitazione per il loro campo d’azione e ciò può essere pericoloso. La ricerca mostra anche che nove aziende manifatturiere su dieci si aspettano che il loro modello di business cambi nei prossimi anni.

“Le aziende sembrano sopravvalutare le proprie capacità a fronte dell’aumento del volume di dati che gestiscono nella loro attività quotidiana – afferma Salerno -. Potrebbe essere anche solo a livello intenzionale, ma l’82% dei rispondenti ha già identificato la propria azienda come un’azienda manifatturiera digitale”.

Salerno quindi ritiene che questa visione eccessivamente positiva di se stesse possa impedire loro di apprendere dai propri errori, e continua: “In realtà, le aziende hanno ancora molta strada da fare. Molte volte considerano la digitalizzazione solo come una vasta raccolta di dati o la diffusione digitale degli stessi. Tuttavia, ci sono ancora molte opportunità reali da esplorare, come i nuovi modelli di business digitali“.

Aras maturità digitale ricerca manifatturiero europeo Luigi Salerno

Esplorazione dei dati: connessione tra nuove informazioni e quelle preesistenti
Il 78% dei partecipanti all’indagine dichiara che tutti i dipendenti della loro azienda possono accedere ai dati di prodotto necessari per svolgere il proprio lavoro; tuttavia, il 62% di loro riconosce che la qualità dei dati è insufficiente, mentre il 79% lamenta la presenza di silos di dati, con informazioni dislocate in sistemi compartimentalizzati in diversi punti dell’azienda.

“Ritengo che l’industria sia solo all’inizio del suo percorso di digitalizzazione – dichiara infine Salerno -. Per mantenersi competitive nel lungo termine, le aziende devono saper sfruttare appieno il potenziale dei propri dati. Questo obiettivo può essere raggiunto solo attraverso l’analisi e correlando i dati esistenti a quelli nuovi, nonché attraverso la creazione di prodotti e supply chain digitali che consentano lo sviluppo di un vero e proprio digital twin. Per superare velocemente i propri fallimenti del passato, le aziende devono dunque investire in questo processo di trasformazione digitale”.

L’indagine ‘La transizione delle aziende europee‘ è stata condotta alla fine dell’autunno 2022 e ha coinvolto 442 dirigenti di 19 Paesi europei. I partecipanti all’indagine operano in aziende con un fatturato minimo di 40 milioni di euro nei seguenti settori: automobilistico, aerospaziale e della difesa, ingegneria meccanica, medicale, chimico, farmaceutico e alimentare.

Se Industria 4.0 si è focalizzata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti, l’Industria 5.0 si estende ed abbraccia le problematiche socio-ecologiche.

BRAND POST
Telmotor

Telmotor, azienda specializzata nell’Industry Automation ed Energy and Lighting Solutions, oggi sceglie di operare secondo un doppio binario: valorizzare le…