Mobilità elettrica e robot, Yamaguchi di Fanuc ne spiega lo stretto legame
06/04/2022
Fanuc robot mobilità elettrica Kenji Yamaguchi

Esiste un legame forte tra la mobilità elettrica e l’automazione industriale, con i robot che in questo quadro avranno un ruolo da protagonisti. La robotizzazione delle linee produttive per l’auto elettrica sarà infatti determinante per ridurre il costo finale dei veicoli elettrici, spingendo la diffusione di massa delle auto alimentate a batteria. E’ quanto sostiene Kenji Yamaguchi, presidente e CEO di Fanuc, che spiega la natura del legame a doppio filo che unisce elettrificazione della mobilità e automazione.

“Le linee produttive dell’automotive dedicate alla realizzazione di veicoli elettrici (EV) richiedono un numero maggiore di robot rispetto alle linee tradizionali – spiega Yamaguchi -. Una delle industrie di riferimento di Fanuc è proprio la filiera dell’automobile, e molte delle aziende del settore stanno convertendo la produzione da auto alimentate dai tradizionali motori a combustione ad auto elettriche. Le case automobilistiche di tutto il mondo stanno spostando la loro attenzione verso l’elettrificazione, pertanto ci aspettiamo che i relativi investimenti in robot industriali accelerino. L’automazione contribuirà a tagliare i costi di produzione delle batterie, che costituiscono una parte decisiva per quanto concerne l’attuale costo elevato dei veicoli elettrici. L’automazione porterà anche alla produzione di massa, che a sua volta produrrà economie di scala per la diffusione dei veicoli elettrici”.

Fanuc mobilità elettrica automazione robot EVRispetto ai tradizionali motori a combustione, le batterie che alimentano le auto elettriche sono meno complesse da realizzare dal punto di vista meccanico, e più semplici da assemblare, con movimenti ripetitivi. Per questa ragione, la produzione di batterie rappresenta un’operazione facile da automatizzare, ideale quindi per l’impiego di bracci robotizzati. Lo stesso assemblaggio dei motori elettrici e degli inverter è un’operazione facilmente automatizzabile, data la loro struttura non particolarmente complessa. Fanuc ha quindi sviluppato nuovi robot industriali dedicati all’industria dell’auto e alla produzione di auto elettriche: sollevatori robusti per i pacchi batterie, e nuovi bracci robotizzati dalla cinematica agile per la saldatura e per l’assemblaggio di batterie e altri componenti anche in spazi difficili da raggiungere.

Yamaguchi riconosce quindi come vi siano anche altre industrie, oltre al comparto automotive, che stanno mostrando interesse nei confronti dell’adozione di robot, come quella delle costruzioni e la logistica.

Fanuc robot automazione mobilità elettrica EV“Credo che la domanda di robot collaborativi, che lavorano insieme agli operatori, crescerà à aggiunge Yamaguchi -. I robot collaborativi si arrestano immediatamente se entrano in contatto con le persone, e richiedono meno spazio perché non hanno bisogno di recinzioni di sicurezza. Stiamo quindi registrando un certo interesse nei confronti dei cobot da parte anche delle piccole fabbriche. L’obiettivo di Fanuc è supportare tutti i clienti nell’evoluzione delle loro modalità e capacità produttive. Lavoreremo per rafforzare la nostra capacità di produzione con l’obiettivo strategico di essere sempre più competitivi sul lungo termine”.

Attualmente, gli stabilimenti produttivi di Fanuc in Giappone fabbricano 8.000 robot industriali al mese, con la possibilità di espandere la capacità produttiva fino a 11.000 unità. Nel futuro del Gruppo, la parola chiave sarà quindi ‘semplicità di utilizzo’. L’azienda nipponica prevede di concentrarsi su modelli che offrano funzioni speciali alla portata di tutti, come controlli di facile programmazione e la possibilità di operare in totale sicurezza vicino alle persone.

Fonte immagine apertura: SEISANZAI MARKETING Magazine

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