Semiconduttori per l’Europa con il Chips Act, approvato il progetto di legge
09/03/2023
EU Chips Act industria semiconduttori

E’ stato approvato dalla Commissione Industria ed energia del Parlamento europeo il progetto di legge sul Chips Act, volto a risolvere lo shortage di chip e semiconduttori, fondamentali per l’elettronica, la trasformazione digitale e green. L’Unione europea intende quindi incrementare la sicurezza della catena di fornitura in Europa potenziando la produzione interna di semiconduttori.

Le difficoltà di approvvigionamento di componenti elettronici, iniziate con l’emergenza sanitaria del Covid-19, sono infatti andate aggravandosi ulteriormente a causa dei recenti avvenimenti geopolitici come lo scoppio della guerra in Ucraina, ma anche incendi e inondazioni che in varie parti del mondo hanno interessato importanti impianti produttivi. Si prevede quindi che lo shortage di microchip continuerà ancora per tutto il 2023, dal momento che le possibili soluzioni hanno lunghi tempi di realizzazione: basti pensare che occorrono dai due ai tre anni per avviare un nuovo impianto produttivi di chip.

In Europa, circa l’80% dei fornitori di compagnie europee che operano nell’industria dei semiconduttori hanno la loro sede principale al di fuori dell’Unione europea. L’adozione del Chips Act mira quindi a rafforzare le capacità tecnologiche e produttive europee nel campo dei semiconduttori, per garantire in futuro competitività, leadership tecnologica e sicurezza delle forniture. Ad oggi, la quota di produzione dell’Europa è al di sotto del 10%; la proposta di legge punta a incrementare questa fetta al 20%.

Le misure del Chips Act verranno quindi implementate principalmente tramite il Chips Joint Undertaking, uno strumento per la raccolta di fondi mediante partnership pubblico-privatae all’interno del programma Horizon Europe, sotto forma di misure incluse nell’iniziativa Chips for Europe. L’UE auspica di raccogliere fondi per 11 miliardi di euro complessivi, tra fondi europei, Paesi membri, Paesi partner e il settore privato, al fine di rafforzare la rete esistente di ricerca sviluppo e innovazione nel settore.

“Il Chips Act dell’UE dovrà affermare l’Europa come un attore chiave nell’arena globale dei semiconduttori – ha dichiarato Dan Nica, relatore del Chips Act -. Non solo il bilancio deve essere commisurato alle sfide e finanziato con denaro fresco, ma vogliamo garantire che l’UE sia all’avanguardia nella ricerca e nell’innovazione, che abbia un ambiente favorevole alle imprese, un processo di autorizzazione rapido e che investa in una forza lavoro qualificata per il settore dei semiconduttori. Il nostro obiettivo è garantire la crescita in Europa, prepararsi alle prossime sfide e disporre dei giusti meccanismi per affrontare le crisi future”.

La relatrice del Chips Joint Undertaking, Eva Maydell, ha quindi aggiunto: “I microchip sono parte integrante della transizione digitale e verde dell’UE, nonché della nostra agenda geopolitica. Chiediamo nuovi finanziamenti che riflettano l’importanza strategica del settore europeo dei chip. Anche i partner e i concorrenti dell’Europa stanno investendo molto nei loro impianti di semiconduttori, nelle loro competenze e nell’innovazione. Forse non abbiamo l’enorme potenza finanziaria degli Stati Uniti, ma il budget offerto dalla Commissione e dal Consiglio deve riflettere la serietà della sfida”.

Se Industria 4.0 si è focalizzata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti, l’Industria 5.0 si estende ed abbraccia le problematiche socio-ecologiche.

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