Forum Software Industriale 2020: trasformazione digitale al centro
24/03/2020
Forum software industriale

Per il secondo anno consecutivo Forum Software Industriale è stato occasione di incontro e aggiornamento attorno al tema delle tecnologie digitali per l’industria. L’appuntamento, organizzato da Messe Frankfurt Italia al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, ha esplorato l’applicazione del software industriale nel manifatturiero dove la sfida per la competitività si gioca sull’innovazione.

“Siamo particolarmente soddisfatti del risultato del secondo Forum Software Industriale, che ha visto la partecipazione di oltre 500 visitatori” ha dichiarato Fabrizio Scovenna, presidente di Anie Automazione. “Gli argomenti trattati e i contenuti esposti sono stati di assoluto livello qualitativo. Crediamo sia l’ennesima dimostrazione della bontà e utilità di tali eventi per divulgare benefici e opportunità di soluzioni complesse e pervasive come quelle del software applicato all’industria e non solo”.

La giornata di lavori è stata inaugurata da una plenaria di apertura. Tra gli interventi, due approfondimenti da parte del mondo accademico, il primo di Angelo di Gregorio, Full Professor of Management, Università degli Studi Milano – Bicocca, Direttore Criet: “Il piano di incentivi di Industria 4.0 ha l’indiscutibile merito di aver portato all’attenzione degli operatori l’importanza di digitalizzare il sistema aziendale di fabbrica, permettendo così un controllo realtime e dei processi produttivi più efficienti. Questi ultimi sono passi fondamentali per garantire l’equilibrio economico-finanziario d’impresa, ma non bastano. Affinché l’equilibrio sia sostenibile nel tempo è cruciale anche la digitalizzazione del sistema aziendale di mercato e la sua integrazione con quello di fabbrica. A fronte di una domanda che si è evoluta nei suoi processi di acquisto è necessario adottare un approccio commerciale e di marketing omnicanale”.

Letizia Tanca, Docente Dipartimento di Elettronica Informazione e Bioingegneria, Politecnico di Milano, ha sottolineato: “La rivoluzione industriale 4.0 vede in gioco tecnologie informatiche che hanno in comune un elemento fondamentale: i dati che si trasmettono, si scambiano, e in base ai quali i macchinari e i robot agiscono. Altri dati provengono dal resto dell’impresa e dal mondo esterno. Per trarre profitto da questo fenomeno occorre, da un lato, governarli con appositi strumenti come le ontologie, che permettono di rappresentare la semantica dei dati stessi o la ‘context-awareness’, che permette ai sistemi di valutare i dati in base alle condizioni del contesto corrente; e dall’altro riuscire a integrare i dati, eterogenei, eventualmente incompleti o contraddittori, in modo coerente e affidabile, per trarne conoscenza. Le varie tecniche di analisi, statistiche o di machine learning, completano il quadro che permette di trarre valore da questo patrimonio, del quale occorre però fare un uso responsabile e soprattutto cosciente della centralità dell’essere umano”.

Il Forum, grazie al contributo delle diciotto aziende partner, ha trattato nel corso delle sessioni tecnologiche tre principali tematiche: smart manufacturing, virtual manufacturing e smart product, industrial cyber security.

“Nonostante i differenti approcci dei relatori, tutti si sono dimostrati convinti che la rivoluzione Industria 4.0 comporti un cambio di modello organizzativo, in cui le tecnologie altro non sono che uno degli strumenti a disposizione per la digitalizzazione sia dei processi che dei prodotti” ha illustrato Marco Gagni, project manager, Artsana Group, coordinatore della sessione dedicata a smart manufacturing – produzione intelligente 40Factory. “Cambiamento che deve spingere lungo due direttrici: da un lato fare meglio quello che facciamo (efficienza), dall’altro fare in modo nuovo/diverso quello che abbiamo sempre fatto (efficacia). Inoltre, è emersa in modo importante la centralità dell’uomo all’interno di questo processo; ancora una volta la tecnologia non va vista come sostituto dell’uomo, ma come strumento al suo servizio.”

Passando alla sessione dedicata alla cybersecurity, dove sono intervenuti ServiTecno, Siemens, Darktrace Industrial, sono stati “approfondito gli ambiti di cybersecurity destinatari dei maggior incrementi di spesa in Italia nel 2019, vale a dire ambiente cloud, IoT, Governance” ha spiegato il moderatore Antonio Giustino, IS Industrial Risk Manager, Solvay Business Services. “Si è sottolineando il beneficio dell’intelligenza artificiale per rafforzare le capacità difensive rispetto alle crescenti minacce cyber. Non sono mancate riflessioni di natura organizzativa e gestionale, a partire dalla convergenza dell’IT e OT quale conditio sine qua non per realizzare una difesa resiliente agli attacchi cyber a 360° che possa essere al passo coi tempi”.

Nel corso della sessione sullo smart manufacturing moderata da Riccardo Necchi, Service Innovation Manager, Sipa, Zoppas Industries, alla presenza di EFA Automazione, Hewlett Packard Enterprise, Miraitek, Oracle, Rockwell Automation, Techsol, Techmass, sono stati toccati diversi argomenti: “Le soluzioni di base della connettività delle macchine, quelle più avanzate come l’integrazione di AI e machine learning nei sistemi MES e MOM previsti per le smart factory, l’importanza della qualità del dato, i processi, gli skill necessari collegati alla variazione delle organizzazioni aziendali, i nuovi modelli di business che le aziende stanno proponendo, la vision del dopo Industry 4.0. In particolare, sono stati presentati use case di riferimento, spiegando gli approcci metodologici necessari a sviluppare un progetto di successo, focalizzando la necessità di poter disporre di dati di qualità, evidenziando la strategicità degli skill digital. Dalle presentazioni è anche emerso come il tessuto italiano sia caratterizzato da partnership tra aziende complementari e di come gli skill multidisciplinari svolgano un ruolo chiave nella implementazione dei progetti digital”.

Qual è lo stato attuale del cloud per l’automazione? Quale interpretazione del paradigma Indsutria 4.0 dai produttori di sistemi IoT/iOS? Quali le esigenze degli OEM? A queste domande si è cercato di rispondere nella sessione su virtual manufacturing e smart product moderata da Gabriele Canini, Technical Director – Robopac Systems Packers, alla presenza di Eplan Software & Service, ESA Automation, PcVue Solutions, Schneider Electric. “Il cloud oltre a spazio per i big data è ambiente per creare piattaforme collaborative. Queste mettono in contatto l’acquirente del macchinario con il costruttore che si collega alla propria rete di fornitura. La Digital Service Collaboration agevola l’incremento dell’efficienza dell’impianto, le informazioni sono utilizzate per la sua manutenzione, la predizione dei guasti e l’aggiornamento realtime della documentazione. A fianco delle collaborazioni cloud ci sono gli edge node che pre-elaborando dati scremano il flusso verso il cloud, oppure Scada sempre più flessibili. Altri dispositivi intelligenti sono gli ‘smart watch’ per applicazioni particolari. L’incremento della capacità computazionale porta a maggiori compenetrazione tra PLC, Scada, edge computer, cloud. Queste tecnologie possono aiutare le imprese se vengono applicate studiando bene il caso d’uso. La ricetta cambia in funzione del contesto e il contesto differenzia il proprio caso di business. È un’altra sfida collaborativa tra chi sviluppa linee di produzione I4.0 e chi sviluppa tecnologie I4.0. Collaborazione è il paradigma del paradigma I4.0”.

Durante la giornata è stato inoltre assegnato a Schneider Electric l’Industrial Software Award, riconoscimento per la migliore presentazione. Il contributo dal titolo “Servizi Digitali per le macchine: una scelta necessaria ma virtuosa” (Sessione Virtual Manufacturing e Smart Product) è stato selezionato dal Comitato Scientifico del Forum composto da rappresentanti del mondo accademico, delle associazioni ed esponenti del mondo industriale. Menzioni speciali sono state conferite ai contributi di Techsol per lo Smart Manufacturing e Siemens per l’Industrial Cyber Security.

 

Se Industria 4.0 si è focalizzata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti, l’Industria 5.0 si estende ed abbraccia le problematiche socio-ecologiche.

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