Fondo Nuove Competenze, 730 milioni per la riqualificazione professionale
26/01/2021
Fondo Nuove Competenze Anpal

Con la firma avvenuta lo scorso ottobre da parte della ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha preso il via il Fondo nuove competenze, strumento da 730 milioni di euro a sostegno delle imprese nei percorsi di riqualificazione professionale dei lavoratori. Con l’obiettivo di adeguarne le competenze alle nuove esigenze delle imprese, soprattutto con riferimento agli investimenti ‘green’ e nel digitale che dovranno accompagnare la rigenerazione del sistema produttivo in Italia.

La misura è stata istituita con il decreto Rilancio con una dotazione iniziale di 230 milioni, e poi rifinanziato dal dl Agosto con ulteriori 200 milioni di euro per il 2020 e altri 300 milioni per il 2021. Le risorse messe a disposizione per la formazione dei lavoratori potranno inoltre essere incrementate con altre risorse messe a disposizione dalle Regioni, dai Programmi operativi nazionali e regionali (PON e POR) del Fondo sociale europeo (FSE) e dai Fondi paritetici interprofessionali. I Fondi paritetici interprofessionali possono partecipare allo strumento sia attraverso il finanziamento di azioni formative sul Conto formazione sia pubblicando appositi avvisi per la concessione di finanziamenti su Conto sistema, che facciano riferimento alle finalità del Fondo nuove competenze.

L’operatività del fondo è stata quindi estesa a tutto il 2021 grazie a un decreto interministeriale del Ministero del Lavoro, rispetto alla scadenza al 31 dicembre prevista nel bando originale per la presentazione delle domande da parte dei datori di lavoro. Il rifinanziamento dello strumento è legato al Recovery Plan, che dovrebbe far diventare strutturale il contributo.

Nunzia Catalfo Fondo nuove competenze“Con questo Fondo ho puntato a introdurre uno strumento alternativo alla Cassa integrazione e di natura attiva – ha spiegato la ministra Catalfo -, con forti benefici sia per le aziende che per i lavoratori, perché consente alle imprese (di qualunque settore e dimensione) di rimodulare temporaneamente l’orario di lavoro e di utilizzare una parte di esso per far svolgere ai suoi dipendenti attività di formazione e riqualificazione. Ciò avviene senza nessun onere per le aziende perché le ore di formazione sono totalmente a carico dallo Stato: in questo modo, le stesse beneficeranno di una riduzione del costo del lavoro. Al tempo stesso, i lavoratori possono implementare le loro competenze senza alcuna diminuzione della retribuzione, al contrario della cassa integrazione. Ma con un evidente, duplice vantaggio – economico e formativo – rispetto al normale sistema degli ammortizzatori sociali”.

La gestione dello strumento è affidata all’Anpal (Agenzia nazionale politiche attive del lavoro), e per accedere al fondo le aziende devono stipulare accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro, presentando progetti per lo sviluppo delle competenze fino a un massimo di 250 ore di formazione per lavoratore. La domanda di finanziamento può riguardare la singola azienda o essere cumulativa, e va accompagnata dal progetto per lo sviluppo delle competenze e dall’accordo collettivo di rimodulazione dell’orario di lavoro sottoscritto con i sindacati.

Il Fondo nuove competenze copre gli oneri relativi alle ore di formazione, comprensivi dei relativi contributi previdenziali e assistenziali e, grazie alle modifiche introdotte dal decreto Agosto, può essere utilizzato anche per favorire la realizzazione di percorsi di ricollocazione dei lavoratori. Le domande vengono valutate secondo l’ordine cronologico di presentazione dall’Anpal, che stabilisce anche l’importo del finanziamento da riconoscere al datore di lavoro, distinto tra il costo delle ore di formazione e i relativi contributi previdenziali e assistenziali. Il contributo viene quindi erogato in due tranche, anticipazione del 70% e saldo.

Entro 90 giorni dall’approvazione dell’istanza da parte dell’Anpal i datori di lavoro devono concludere i percorsi formativi. Il limite temporale si allunga a 120 giorni se sono coinvolti anche Fondi interprofessionali. Le attività formative possono essere erogate da tutti gli enti accreditati sia a livello nazionale che regionale, da università e centri di ricerca, istituti tecnici e di istruzione secondaria di secondo grado, centri per l’istruzione degli adulti e altri organismi che svolgono attività di formazione. La formazione può anche essere erogata direttamente dal beneficiario del finanziamento, a condizione di dimostrare il possesso dei requisiti necessari.

Alla metà di gennaio 2021 sono state già 106 le imprese che hanno ottenuto i contributi relativi al Fondo nuove competenze, con rimodulazione dell’orario di lavoro per oltre 50 mila dipendenti a fronte della partecipazione a percorsi di aggiornamento delle skill e di riqualificazione professionale.

Per chiarimenti e informazioni  è infine possibile consultare la sezione delle FAQ relative al Fondo nuove competenze sul sito Anpal.

Se Industria 4.0 si è focalizzata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti, l’Industria 5.0 si estende ed abbraccia le problematiche socio-ecologiche.

BRAND POST
Telmotor

Telmotor, azienda specializzata nell’Industry Automation ed Energy and Lighting Solutions, oggi sceglie di operare secondo un doppio binario: valorizzare le…