La facilità e la snellezza delle procedure offerte dalle nuove tecnologie della finanza alternativa hanno portato nei primi tre mesi del 2021 a una crescita molto spinta dei finanziamenti Fintech alle imprese, che hanno superato nel complesso i 637 milioni di euro. Una cifra che è quasi triplicata rispetto ai 230 milioni di investimenti avuti nello stesso periodo 2020.
I dati comunicati sono contenuti nell’analisi condotta da ItaliaFintech, associazione italiana che unisce una ventina di operatori del settore fintech in Italia. E’ altresì aumentato il numero delle imprese finanziate, passato da 676 del primo trimestre 2020 a 1.795 nei primi tre mesi del 2021. Ampliando lo sguardo all’intero anno 2020, segnato dalla pandemia da Covid-19, i finanziamenti Fintech hanno registrato una crescita del +350%, ed è facile prevedere che un tale exploit si ripeterà anche nell’anno in corso. A crescere nel primo trimestre 2021 sono stati quindi il factoring, arrivato a 134 milioni e in aumento del +6,3%, e i prestiti consumer, saliti del +49,9% a quota 34,8 milioni di euro. Il numero di transazioni relative a prestiti al consumo è aumentato del +58,9%, mostrando che i finanziamenti alternativi prendono piede anche tra privati, proprio grazie alla velocità e alla semplicità nel ricevere un prestito rispetto alle modalità tradizionali.

I canali della finanza alternativa includono una serie di strumenti come mini bond, crowdfunding, direct landing, invoice trading e prestiti personali, e come sottolinea Andrea Corvetto, presidente di ItaliaFintech e amministratore delegato di Epic Sim, il fenomeno nei mesi scorsi si è legato fortemente alle difficoltà generate dall’emergenza sanitaria.
“L’utilizzo della tecnologia per avvicinare servizi finanziari a famiglie e imprese è stato particolarmente apprezzato in questa fase particolare della nostra storia caratterizzata dal senso di urgenza e dalla necessità di avere risposte chiare e rapide – dice Corvetto -. Il riferimento vale soprattutto per gli aspetti più legati alla metodologia e all’analisi del merito di credito o alla gestione dei protocolli legati ai flussi di raccolta della documentazione necessaria a ottenere i prestiti”.
Procedure che in ambito fintech risultano automatizzate, più rapide ed efficienti, consentendo agli operatori del settore di avere un importante vantaggio competitivo grazie all’impiego degli strumenti digitali. “Il tutto in uno spirito di collaborazione con il sistema bancario – sottolinea quindi il presidente – in quanto la narrativa dell’antagonismo non giova a nessuno: attori tradizionali e fintech giocano e vincono insieme”.
Se quindi la fase di emergenza da pandemia ha dato un forte impulso al ricorso a questi canali alternativi, è anche chiaro che, una volta rotto il ghiaccio e avendo le imprese preso familiarità con i vantaggi garantiti dalle offerte digitali, la crescita della finanza alternativa proseguirà anche a pandemia terminata. Determinante per l’ulteriore sviluppo futuro del fintech in Europa sarà quindi il tema normativo, dove sarà importante il ruolo dei singoli Paesi nel mettere in pratica nella maniera più opportuna le direttive europee, fondamentale per attrarre investitori e imprese all’interno dei confini nazionali.