È scomparso Erminio Bonatti, fondatore di Metal Work
di Luca Rossi - 10/11/2017

È scomparso improvvisamente la scorsa notte Erminio Bonatti, fondatore di Metal Work. La notizia ha colto tutti di sorpresa. Bonatti è stato uno dei protagonisti che hanno fatto la storia della pneumatica in Italia ma anche un uomo di riferimento del mondo industriale più in generale. Incarnava la tipica figura dell’imprenditore italiano che ha reso grande il nostro Paese nel mondo. Lungimiranza nelle scelte, acume nella programmazione uniti a un forte senso etico nelle relazioni umane: sono i tratti che hanno caratterizzato un uomo, prima ancora che un imprenditore, che dal nulla ha dato vita a quello che oggi è un Gruppo internazionale. Era il 1967 quando, con un solo collaboratore, nasceva Metal Work. E oggi, esattamente a mezzo secolo di distanza, quasi idealmente a legare la ‘sua creatura’ al suo destino, l’azienda bresciana è diventata un Gruppo dislocato nei 5 Continenti e con oltre 1.000 collaboratori.

“Con l’aiuto di tutti coloro che hanno indossato la nostra maglia ho cercato di costruire un Gruppo che potesse rispondere negli anni alle sfide sempre più difficili che il mercato ci imponeva e oggi, parlando con i miei collaboratori interni ed esterni, ho la chiara sensazione che questo traguardo in realtà non sia altro che un nuovo punto di partenza per il futuro – era una delle frasi che Bonatti amava dire -. Sono molteplici i punti di forza che ci hanno accompagnato in questi anni e desidero ricordarli con orgoglio perché continuino ad essere le linee guida del nostro Gruppo anche per gli anni a venire”.

Nella guida di Metal Work Erminio Bonatti ho sempre dedicato grande attenzione alla valorizzazione del patrimonio umano e al ruolo sociale nel territorio. “Ritengo che nella nostra economia sia ormai fondamentale non separare lo sviluppo aziendale dalla dimensione sociale dei fattori che partecipano a tale sviluppo – una delle altre frasi che il fondatore diceva e che, vista oggi, ha quasi il sapore di un lascito morale -. Pertanto punteremo anche nei prossimi anni al rispetto delle esigenze della società civile nella quale siamo collocati, valorizzando sempre di più quei fattori che ci hanno consentito di raggiungere il nostro sviluppo nel rispetto dell’ambiente e del valore sociale nel quale operiamo”.

La scomparsa di Bonatti, e del suo tratto carismatico, sicuramente lascerà un vuoto nell’azienda bresciana ma, da buon imprenditore pragmatico, aveva già predisposto il futuro della ‘sua creatura’ individuando chi avrebbe continuato nel solco tracciato. “Lavorando fianco a fianco per trent’anni ho imparato molto ma soprattutto ho scoperto una persona straordinaria dal punto di vista umano – lo ricorda così oggi Daniele  Marconi, direttore commerciale del Gruppo Metal Work, e una delle figure sulle quali Bonatti ha impostato il futuro dell’azienda bresciana -. Per lui fare impresa significava mettere la persona al centro del progetto e costruire attorno ad essa una struttura in grado di creare prosperità e sviluppo per tutti”.

 

Alla famiglia e a tutti i collaboratori Metal Work vanno le condoglianze di tutti noi.

Se Industria 4.0 si è focalizzata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti, l’Industria 5.0 si estende ed abbraccia le problematiche socio-ecologiche.

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