Digital twin in edilizia, i trend nel ConTech visti da Pagani di BIMon
17/05/2023
BIMon digital twin edilizia industria costruzioni ConTech Riccardo Pagani

Il mercato dell’edilizia è uno dei settori più tradizionali e meno digitalizzati, come sottolinea Riccardo Pagani, CEO di BIMon, azienda specializzata in servizi di consulenza e progettazione BIM. Tra i trend che caratterizzano la nascente ConTech (Construction + Technology), Pagani evidenzia quindi come l’adozione di nuove tecnologie digitali, in particolare il digital twin, inizi a portare preziosi vantaggi all’industria delle costruzioni.

“L’industria delle costruzioni è sempre stata notoriamente lenta nell’adottare nuove tecnologie – spiega Pagani -. Tuttavia, negli ultimi anni, sempre più aziende del settore stanno adottando un approccio digitale, basato su soluzioni volte a innovare tutte le fasi del lavoro edilizio. La digitalizzazione, infatti, può aiutare a semplificare i processi, ridurre i costi e migliorare la produttività e, soprattutto, è l’unica strada affinché tale industria rimanga competitiva sul mercato e sia in grado di affrontare le sfide del futuro”.

Nel quadro dell’innovazione tecnologia in edilizia, l’impiego del termine PropTech (Property + Technology) indica le soluzioni, tecnologie e strumenti per l’innovazione dei processi, dei prodotti, dei servizi e del mercato nel real estate. Pagani riferisce che secondo il recente rapporto dell’Italian Proptech Monitor (2022), realizzato dall’IPN del Politecnico di Milano, in Italia sono attive 273 startup PropTech. Numero in significativa crescita se si considera che nel 2018 erano poco più di 40. In quattro anni, sono quindi diventate sette volte di più, con un aumento del +33% dal 2021 al 2022.

“All’interno del PropTech, insieme allo Smart Real Estate, alla Shared Economy, ai Professional Services e al Real Estate Fintech, si inserisce anche il ConTech (Construction + Technology) – illustra quindi Pagani -, che raccoglie tutte quelle imprese impegnate a portare le tecnologie digitali nel settore delle nuove costruzioni, in particolare nelle fasi di progettazione e costruzione di immobili o infrastrutture, ma anche delle città e degli edifici intelligenti. Stiamo parlando di un valore di mercato che si stima registrerà una significativa crescita, passando dai 18,2 miliardi di dollari nel 2022 a 86,5 miliardi di dollari nel 2032. All’interno di questo scenario, il digital twin è una tecnologia relativamente nuova nell’edilizia, ma la sua adozione sta crescendo rapidamente”.

“Il concetto di ‘digital twin’ si riferisce alla creazione di una replica digitale di un sistema o di un oggetto fisico – prosegue il CEO di BIMon -, per migliorarne le fasi di progettazione, manutenzione, time to market, formazione e user experience, riducendo i costi e aumentando l’efficienza per l’impresa; tale tecnologia consente di creare una copia virtuale di un edificio, che può essere utilizzata per analizzare e ottimizzare la sua performance, riducendo costi, rischi, sprechi in termini di tempo e di risorse economiche e ambientali”.

Una ricerca del McKinsey Global Institute stima che il digital twin potrebbe generare un valore economico annuo di 1,3 trilioni di dollari entro il 2030 in una vasta gamma di settori, tra cui quello delle costruzioni, migliorandone l’efficienza, la produttività e la sostenibilità in tutto il mondo; tale tecnologia consente, infatti, di analizzare e ottimizzare la performance di un edificio, suggerendo in modo automatico le scelte da implementare per ottenere una riduzione di costi, materiali, consumi energetici, idrici ed emissioni inquinanti.

“L’adozione di tecnologie come il digital twin possono, infatti, aiutare a progettare edifici più efficienti, intelligenti e green – afferma quindi Pagani -: uno dei vantaggi di tale applicazione al comparto edilizio è la possibilità di sfruttare use cases che possono aiutare, a loro volta, a identificare potenziali problemi prima che si verifichino, portando a una maggiore efficienza e sicurezza e a una riduzione in termini di costi, risorse e tempi di lavoro. Inoltre, tale tecnologia può facilitare la collaborazione tra le diverse parti interessate, come architetti, appaltatori e ingegneri, fornendo un quadro chiaro per la comunicazione e il processo decisionale. In fase di progettazione tale tecnologia ha la possibilità di simulare diversi scenari, anche complessi,  analizzandone i risultati e scegliendo in modo ponderato quale realizzare effettivamente, tutto questo su prototipi virtuali che sostituiscono quelli fisici, spesso, costosi”.

L’industria delle costruzioni può quindi trarre vantaggi dall’adozione di diverse altre tecnologie, come robotica, realtà aumentata e intelligenza artificiale, come osserva ancora Pagani.

“L’utilizzo di robot autonomi, per la raccolta di dati preziosi, si traduce in una maggiore produttività, sicurezza e in una riduzione dei costi. I robot sono, infatti, ideali per attività quali ispezione, manutenzione e lavoro in aree difficili da raggiungere. La realtà aumentata è invece preziosa per il monitoraggio e la simulazione da remoto: l’AR consente il monitoraggio dei cantieri – riducendo la necessità di visite fisiche – e la simulazione di progetti di costruzione per una migliore pianificazione e un processo decisionale più efficace”.

“L’intelligenza artificiale può divenire un asset chiave per la sicurezza e la direzione lavori – aggiunge poi Pagani -: l’AI può analizzare i dati provenienti da sensori e telecamere per identificare potenziali rischi per la sicurezza e avvisare i lavoratori in tempo reale. Può anche monitorare i progressi dei processi di costruzione e fornire approfondimenti per un migliore processo decisionale. L’AI consente – al contempo – un monitoraggio in tempo reale e una manutenzione in ottica predittiva, identificando anticipatamente i potenziali rischi, ottimizzando l’allocazione delle risorse, riducendo i ritardi e i costi del progetto”.

Infine, il digital twin per l’ottimizzazione dell’energia e della manutenzione: il digital twin può infatti simulare e analizzare le prestazioni dei sistemi energetici, identificando le aree di miglioramento e riducendo il consumo energetico. Tale tecnologia può anche prevedere le esigenze di manutenzione e ottimizzare i programmi, riducendo i tempi di inattività e fornendo informazioni utili per prendere decisioni migliori e aumentare l’efficienza.

Se Industria 4.0 si è focalizzata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti, l’Industria 5.0 si estende ed abbraccia le problematiche socio-ecologiche.

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