Sono già sei gli appuntamenti di ABB Cobot on Tour che da maggio 2023 hanno portato a far conoscere la tecnologia e le opportunità offerte dalla robotica collaborativa a potenziali utilizzatori in diverse regioni d’Italia. L’iniziativa lanciata da ABB Robotics, come spiega Oscar Ferrato, product manager cobot per l’Italia di ABB, è nata in primo luogo dalla volontà di tornare a incontrare le imprese di persona, condizione fondamentale per cogliere le esigenze espresse dal mercato e suggerire e trovare insieme possibili soluzioni. Anche grazie al supporto degli integratori di sistemi che nelle varie tappe del tour hanno ospitato gli incontri.
“Da questo punto di vista, appoggiarsi alle competenze e alle conoscenze dei nostri partner e distributori locali ci ha permesso di portare a un livello più alto il concetto di ‘contatto’ – dice infatti Ferrato -. Non un semplice approccio nel quale noi raccontiamo le peculiarità dei cobot ABB e le persone presenti si limitano ad ascoltare, ma un confronto a 360 gradi tra tutti i partecipanti, occasione per far incontrare decine di aziende diverse e fare networking, confrontandosi su problemi e soluzioni e per scambiarsi idee ed esperienze“.
In tal senso la presenza sia di ABB, in qualità di costruttore dei cobot, sia dei partner integratori si è rivelata una opportunità unica per consentire di comprendere a pieno le potenzialità della tecnologia collaborativa. Grande è stato quindi il riscontro avuto per le applicazioni pratiche mostrate dai tecnici di ABB, come spiega Ferrato: “Abbiamo portato isole demo dedicate ad alcune delle principali operazioni che vengono eseguite con i cobot: saldatura, carteggiatura, avvitatura, pallettizzazione e asservimento macchine. Abbiamo cercato di mantenere un taglio molto snello sulla presentazione dei prodotti, concentrandoci invece su ciò che si può fare e sui benefici della robotica collaborativa. Diversi clienti si sono persino presentati con pezzi reali, segnalando le proprie specifiche necessità e informandosi sulle opportunità legate all’implementazione dei robot nei relativi processi produttivi. Appena hanno compreso le potenzialità della tecnologia ABB, si sono interessati per la fattibilità di alcune applicazioni concrete”.
Il supporto e la presenza dei partner locali è stato quindi cruciale, in quanto sono loro che conoscono bene il mercato, le peculiarità degli utilizzatori e i problemi che si trovano ad affrontare quotidianamente. “E’ attraverso il loro supporto che riusciamo a essere veramente capillari nel proporre le nostre soluzioni – continua il product manager -. Probabilmente è anche per questo che il successo dell’iniziativa è stato travolgente: al momento abbiamo svolto sei tappe, due sono in programma tra settembre e ottobre e altre sono in fase di organizzazione. Abbiamo già raggiunto più di 200 PMI, un numero che di per sé ci rende particolarmente soddisfatti, ma siamo felici anche del fatto che praticamente tutti gli iscritti si siano presentati ai diversi appuntamenti”.
Cobot on Tour sta inoltre contribuendo a sfatare alcuni ‘falsi miti’ e perplessità sulla robotica nelle aziende, in primo luogo quelli relativi alle tempistiche sul ritorno dell’investimento. “È possibile che si ottenga un ROI di pochi mesi, o al massimo di poco più di un anno? La risposta è sì, poiché è importante considerare i diversi fattori che vi contribuiscono – afferma in proposito Ferrato -. Sicuramente la maggiore produttività rispetto a un operatore umano, ma occorre considerare anche i minori rischi rispetto all’uso di altre tecnologie e l’incremento della qualità finale, che comporta anche una riduzione dei possibili scarti. Sommando le diverse variabili, il ritorno dell’investimento risulta davvero rapido”.
Diversi sono quindi gli atteggiamenti e le reazioni da parte dei potenziali utilizzatori, dai più scettici, che devono vedere il cobot in azione per capacitarsi della reale fattibilità di una certa applicazione, agli entusiasti, che vorrebbero invece fare ogni cosa con i robot collaborativi e che fungono per l’azienda da preziosa fonte per nuovi spunti tecnici.
“Al di là delle applicazioni reali, che hanno catalizzato l’attenzione dei partecipanti, devo infine dire che i nuovi GoFa con portata al polso da 10 e 12 kg sono stati accolti con entusiasmo, segno che i mercati hanno bisogno anche di portate di questo tipo pur con la sicurezza dei collaborativi – osserva quindi in conclusione Ferrato -. GoFa 10, ad esempio, ha uno sbraccio di 1,62 metri, il 14% in più rispetto ad altri robot della sua categoria. Un range di lavoro sufficiente per lavorare con i pallet statunitensi, più grandi degli europallet, rendendoli perciò ideali per le applicazioni di pallettizzazione”.
Altri servizi presenti nell’offerta di ABB si stanno infine rivelando utili nel percorso di automatizzazione delle imprese, per cui l’azienda sta potenziando la sua rete di Cobot Expert, un network di professionisti e system integrator in grado di rispondere a esigenze più complesse, mettendo così in comunicazione due figure altrimenti distanti tra loro: da un lato le PMI che cercano un supporto snello, capace di offrire risposte rapide e, se possibile, geograficamente vicino; dall’altro integratori o programmatori, che altrimenti non avrebbero modo di mettersi in contatto con questi potenziali clienti.
Quella del Cobot Expert è in ABB una figura un po’ diversa dal classico integratore, perché è pensato per rispondere a progetti di dimensioni medio-piccole. Indipendentemente dall’occasione di incontro o dal servizio scelto, il concetto di base per ABB è essere ‘vicini a voi per crescere insieme’, in una branca come quella della robotica collaborativa che è nuova per tutti, e dove la condivisione di soluzioni ed esperienze assicura un grande margine di sviluppo e progresso per tutti.