Il 2023 sarà l’anno delle soluzioni di robotica chiavi in mano, con un nuovo rialzo del mercato dei cobot che, grazie anche all’aumento dei payload, continueranno a trasformare il manifatturiero ponendo l’uomo al centro, per un’industria più sostenibile e resiliente. Sono queste le previsioni per il nuovo anno di Anders Beck, vice president of strategy and innovation di Universal Robots, che individua cinque trend che caratterizzeranno il mercato dell’automazione dei prossimi 12 mesi.
“Negli ultimi anni abbiamo assistito allo sviluppo di molti tipi diversi di tecnologie di automazione. I progressi nella robotica, nell’apprendimento automatico e in altre tecnologie hanno decuplicato il ritmo di questo cambiamento – dice Beck -. Mentre queste soluzioni promettono di cambiare o rivoluzionare il mondo degli affari, tutte le aziende tecnologiche soffrono dello stesso problema: non possono essere specializzate in tutto, e ciò vale anche per la robotica. Creare un sistema robotico richiede lo sviluppo di hardware, software, applicazioni, sensori e interfacce, solo per citare alcuni dei suoi elementi. Ecco perché il 2023 sarà l’anno delle soluzioni chiavi in mano. I produttori di apparecchiature (OEM), aziende che creano nuove applicazioni e prodotti attorno alle tecnologie esistenti, saranno al centro di tutto ciò. Sono in grado di guidare l’innovazione combinando tecnologie diverse per fornire soluzioni complete per le applicazioni più comuni, come la saldatura e la pallettizzazione. Con il risultato che l’automazione diventerà più sofisticata ma anche più semplice da usare che mai”.
L’esperto di innovazione di UR cita come esempio Caibot, cella per automazione e gestione flessibile di diverse attività connesse alla saldatura sviluppata da Idea Prototipi, OEM con sede a Basiliano, in Friuli, combinando robot collaborativi UR con end effector e accessori di altri produttori. La cella ha un ingombro minimo e può eseguire saldatura TiG e MiG. Inoltre, grazie a un sistema di cambio utensili, può proseguire con le operazioni di lucidatura, finitura, smerigliatura. Il layout compatto e le zone di lavoro compartimentate consentono all’operatore di interagire con la cella, venendo al contempo sollevato dalle operazioni più disagevoli, come proprio la saldatura, che espone l’uomo a radiazioni elettromagnetiche e luci intense, calore, fumi.
Un secondo trend vedrà quindi sempre più i produttori scegliere un tipo di produzione modulare. “I robot industriali tradizionali rimangono importanti in alcuni processi produttivi, ma stiamo assistendo a una tendenza verso l’implementazione di modelli di produzione più flessibili – dichiara Beck -. Ciò è in gran parte dovuto al fatto che i robot industriali tradizionali sono in genere grandi e rigidi e richiedono un’implementazione complessa. Al contrario, i cobot possono svolgere una gamma di attività simile ai robot industriali tradizionali, ma sono più piccoli, più leggeri e molto più facili da implementare. Sono progettati per lavorare a fianco degli esseri umani, quindi presentano meno rischi per la sicurezza e sono più adatti ad ambienti che richiedono flessibilità e adattabilità. Inoltre, sono più convenienti per le aziende che desiderano implementare una forma di automazione, una considerazione chiave mentre ci avviciniamo al 2023″.
Interact Analysis prevede che il settore dei cobot crescerà fino a 2,2 miliardi di dollari entro il 2026. Mentre i cobot continuano a cambiare il modo in cui il lavoro viene svolto in applicazioni come l’imballaggio, la pallettizzazione, la saldatura e l’assemblaggio, nel 2023 per Beck vedremo quindi aziende ancora più grandi passare a cobot leggeri per aumentare la modularità nella loro produzione. Il peso e la versatilità del robot saranno specifiche chiave per chi è alla ricerca di nuove soluzioni di automazione, e più che in precedenza si vedranno celle di lavoro robotiche riconfigurabili.
A cambiare inoltre il panorama per alcune applicazioni interverranno l’aumento di payload e di portata dei robot collaborativi. “Man mano che sempre più aziende si spostano verso l’automazione collaborativa, molte vorranno comunque gestire carichi utili pesanti – spiega a tal proposito Beck -. La buona notizia è che di recente abbiamo visto l’introduzione di diversi cobot con carico utile più elevato e portata più lunga. Nel 2023 continueranno a trasformare parti dell’industria manifatturiera, migliorando la vita lavorativa di molti dipendenti. Quest’anno, Universal Robots ha presentato un nuovo cobot, UR20, progettato per carichi utili più elevati, velocità più elevate e controllo del movimento superiore, il tutto all’interno di un sistema leggero e dall’ingombro ridotto”.
La capacità di carico utile di 20 kg del nuovo UR20, in consegna ai clienti nel 2023, ha il potenziale di trasformare processi come la pallettizzazione, mentre la sua portata di 1.750 mm è molto attesa per l’automazione di task come la saldatura. I produttori che cercano quella flessibilità extra troveranno il robot abbastanza leggero da poter essere riposizionato dove serve o fissato a una base mobile. Ciò creerà nuove possibilità per le applicazioni e guiderà l’innovazione su tutta la linea.
Una quarta tendenza per il 2023 riguarderà quindi i numeri delle installazioni di robot industriali, che continuerà nonostante le incertezze globali. Il recente IFR World Robotics Report ha mostrato che l’installazione di robot industriali ha raggiunto il massimo storico nel 2021, aumentando del 31% rispetto all’anno precedente. Complessivamente, le installazioni annuali di robot in tutto il mondo tra il 2015 e il 2021 sono più che raddoppiate.
“Sebbene la crescita nel 2022 sembri essere più lenta in tutto il settore, ciò è in gran parte dovuto alle incertezze globali innescate dalla pandemia e dalla scarsità di componenti elettronici. Prevediamo che la tendenza al rialzo dell’automazione dei cobot riprenderà nel 2023 – afferma quindi Beck -. Questo perché le aziende di tutto il mondo stanno affrontando carenze di manodopera e di competenze e, nonostante le sfide quotidiane che l’industria deve affrontare in questo momento, siamo nel bel mezzo della transizione verso l’Industria 5.0, dove lavorare a fianco dei robot creerà un ambiente più incentrato sull’uomo, sostenibile e resiliente”.
Infine, il quinto e ultimo trend tocca il ruolo degli utilizzatori nello sviluppo dei prodotti, come spiega Beck: “Sebbene si parli ampiamente di collaborazione tra robot sul posto di lavoro, la collaborazione umana è ciò che guida l’innovazione. I clienti comprendono le proprie esigenze meglio di chiunque altro e, poiché il mercato dell’automazione è maturato, si trovano nella posizione migliore che mai per offrire un contributo prezioso allo sviluppo delle soluzioni utili alle proprie esigenze. Ciò significa che le aziende di robotica coinvolgeranno molto di più i clienti finali nello sviluppo del prodotto. È per questo che Universal Robots ha riorganizzato i propri team di creazione dei prodotti e si sta concentrando fortemente sulla comprensione dei problemi che i clienti devono affrontare prima di progettare soluzioni”.
Anche i progetti di co-creazione in cui aziende di robotica e clienti collaborano allo sviluppo di soluzioni specifiche sono pertanto destinati ad aumentare nel 2023 e oltre. In definitiva, questi processi consentono ai clienti di influenzare direttamente il prodotto che stanno acquistando, fornendo allo stesso tempo un prezioso feedback per le aziende di robotica, mettendole nelle condizioni di lanciare un prodotto a vantaggio dell’intero mercato.