Cloud e soluzioni SaaS nel PLM, i trend 2023 per PTC
09/02/2023

Nel settore industriale, il 2022 per PTC è stato un anno in cui, nonostante la situazione di incertezza globale, l’innovazione ha proseguito la sua corsa facendo registrare nuovi e importanti passi in avanti. La trasformazione digitale sarà quindi ancora protagnista anche nel 2023 secondo Paolo Delnevo, vice president PTC Southern Europe, ma con qualcosa in più: la maggiore attenzione verso le piattaforme software-as-a-service (SaaS).

L’azienda crede infatti che per le aziende manifatturiere sia oramai tempo di lasciarsi alle spalle le infrastrutture software on-premise e di passare con convinzione a quelle cloud-based. Delnevo individua in particolare cinque principali tendenze che caratterizzeranno l’anno appena iniziato:

1 – SaaS e Cloud principali voci di investimento
A tre anni di distanza dagli importanti cambiamenti causati dalla pandemia globale di Covid-19, secondo i dati raccolti da PTC la maggior parte delle aziende manifatturiere crede che i loro sistemi software aziendali continueranno a rimanere competitivi per altri due o tre anni, anche senza la necessità di effettuare aggiornamenti o reinvestimenti.
Da ciò PTC deduce che le aziende che avevano investito o aggiornato i loro sistemi prima del 2020, per rimanere competitive dovranno necessariamente reinvestire in nuove soluzioni software, probabilmente in ambito CAD (Computer Aided Design) e PLM (Product Lifecycle Management). Le strade che esse potranno seguire sono due: aggiornare i loro sistemi legacy, probabilmente soluzioni on-premise, oppure passare a piattaforme SaaS cloud-native. Dai dati raccolti, per l’azienda questa seconda opzione appare essere la più concreta, specialmente quando si parla di PLM. L’aspettativa è dunque quella di un incremento degli investimenti mirati all’adozione di soluzioni SaaS cloud-native. Ovviamente ciò non significa che il SaaS sostituirà completamente le installazioni on-premise, ma piuttosto che il cloud diventerà finalmente un’opzione che le aziende si appresteranno a valutare con consapevolezza.

2 – Progettazione agile
Uno dei tipici vantaggi che il passaggio al SaaS porta con sé è la decentralizzazione dell’infrastruttura organizzativa. Le attuali soluzioni software, sviluppate e ottimizzate per questa architettura, condurranno a un cambiamento nel workflow e nelle procedure di governo dei suoi processi. La metodologia di sviluppo sequenziale del prodotto, in cui ciascuna fase è caratterizzata da una data di inizio e da una di approvazione che abilita l’avvio della successiva, è quella tradizionalmente adottata dalle aziende. Questa modalità di sviluppo del prodotto, denominata ‘a cascata’, non è tuttavia l’unica opzione che un’infrastruttura basata su SaaS permette di implementare.

Per molte aziende un’interessante strategia di sviluppo del prodotto, derivata dalle metodologie normalmente adottate in ambito di sviluppo software, potrebbe essere quella in modalità agile. Si tratta di un sistema cycle-based, per la cui gestione è necessaria una comunicazione costante inter-organizzativa e orientata al cliente. Durante il processo di sviluppo, la metodologia agile consente di ottenere i risultati desiderati in modo già molto concreto ed efficiente in tempi che sono decisamente brevi: pochi giorni o qualche settimana a seconda della portata del progetto.

L’origine del concetto agile è legata al mondo del software. L’efficacia di tale metodologia ne ha permesso l’applicazione in molti ambiti ed è divenuta pervasiva dell’intero ciclo di vita del prodotto. La sfida, in questo caso, è quella di applicare il metodo agile allo sviluppo di parti o strutture meccaniche, le cui caratteristiche progettuali differiscono totalmente da quelle di un software. Con strumenti di sviluppo come Codebeamer di PTC, i vantaggi di un sistema ALM (Application Lifecycle Management) possono ora essere applicati efficacemente allo sviluppo agile di un qualsiasi prodotto, sia esso un software o un particolare tecnico. Certo, passare da una metodologia sequenziale a una di tipo agile comporta, per chi si appresta a farlo, prima di tutto un cambiamento di mentalità, ma PTC è fermamente convinta che il futuro sarà tracciato su questa strada.

3 – Sostenibilità e progettazione del prodotto
Oggi le aziende non vedono più la sostenibilità come un onere a cui dover forzosamente ottemperare, ma come un’enorme opportunità con cui creare valore per i clienti e gli stakeholder. Questo nuovo approccio apre all’opportunità di integrare la sostenibilità di un prodotto in tutti gli aspetti che caratterizzano il suo ciclo di vita, che è sempre più circolare e sottoposto a norme regolatorie. Ciò ha inizio pensando alla sostenibilità come a qualcosa di intrinseco nelle fasi di progettazione, visualizzazione, ingegnerizzazione e sviluppo del prodotto, ponendo particolare attenzione all’impronta ambientale e su come sia possibile ottenere gli stessi risultati utilizzando il minor materiale possibile. Essere sostenibili per un’azienda significa comprendere a fondo ogni singolo aspetto della catena del valore, dall’approvvigionamento dei materiali, alle operations, fino all’impiego a cui sarà soggetto il prodotto una volta che avrà lasciato la fabbrica.

I dati tecnici del prodotto provenienti dal PLM, combinati con le informazioni di utilizzo provenienti dal mondo fisico tramite l’IoT, consentono di creare un digital thread lungo tutta la catena del valore. Con queste informazioni, le aziende sostenibili possono raggiungere obiettivi di efficientamento sia energetico che dei materiali, abbattendo i costi e massimizzando i profitti, con un ridotto impatto ambientale.

4 – Modalità di lavoro flessibile per il futuro
Era inevitabile che le restrizioni e le nuove modalità di lavoro flessibili e da remoto adottate per combattere la pandemia lasciassero il segno sul lungo periodo. Qui per PTC i vantaggi sono del tutto evidenti: il SaaS, per com’è strutturato, offre notevoli benefici in ambienti di lavoro sia centralizzati che decentralizzati. Gli strumenti che offre permettono a molti lavoratori di portare avanti le loro attività senza che essi debbano necessariamente recarsi in luoghi prestabiliti: ciò vale soprattutto per la forza lavoro più esperta.

La realtà aumentata, ad esempio, può avvalersi di un’infrastruttura decentralizzata per comunicare informazioni più leggibili, indipendentemente dal luogo in cui ci si trova. Fabbriche, impianti e uffici non scompariranno di certo, ma la mentalità con cui oggi ci si approccia al lavoro sta decisamente cambiando.

5 – Sicurezza per il Digital Thread
Da sempre, il cloud ha dovuto combattere contro i pregiudizi sulla sicurezza, ovvero sul fatto che non possa essere sicuro tanto quanto lo è una soluzione on-premise. Vero è che non tutti i prodotti SaaS sono fatti allo stesso modo e che non tutti i fornitori garantiscono gli stessi livelli di servizio e protezione. Inoltre, la rapida digitalizzazione del settore manufatturiero ha portato a un’escalation dei crimini informatici, con i cyber attacchi che stanno aumentando anche in tipologia e complessità.

Passare al SaaS significa per PTC offrire una grande opportunità al proprio reparto IT di concentrarsi sulle strategie e sulle relative iniziative di trasformazione digitale. Perché sprecare il tempo dei professionisti IT in attività di ‘sorveglianza’ digitale? La sicurezza deve essere mantenuta ad ogni stadio del ciclo di vita del prodotto e, per riuscirci efficacemente, le aziende devono averne la completa visibilità. Con una soluzione SaaS, le aziende possono tracciare, utilizzare e mantenere al sicuro i propri dati implementando un’infrastruttura di digital thread.

Se Industria 4.0 si è focalizzata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti, l’Industria 5.0 si estende ed abbraccia le problematiche socio-ecologiche.

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