ITALIA 4.0_2021

31 ITALIA 4.0 2021 petenze specialistiche e dell’occupazione sulla base di 12 indicatori. Il quadro di valutazione 2021 delle donne nel digitale mostra che per- mane un significativo divario di genere nelle competenze digitali specialistiche, sebbene il divario si stia riducendo nell’utilizzo di Internet. Solo il 19% degli specialisti ICT e circa un terzo dei laureati in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica sono donne. Non ci sono pro- gressi, poiché queste cifre sono rimaste stabili negli ultimi anni. La bussola digitale ha fissato l’obiettivo che l’UE dovrebbe avere 20 milioni di specialisti ICT occupati, con convergenza tra donne e uomini, entro il 2030. Il divario è signi- ficativamente più piccolo per quanto riguarda l’uso di Internet e le competenze degli utenti di Internet. L’85% delle donne ha utilizzato re- golarmente Internet nel 2020 rispetto all’87% dei maschi. Negli indicatori delle competenze digitali si osserva una differenza di 4 punti per- centuali: il 54% delle donne possiede almeno competenze digitali di base (58% dei maschi), il 29% al di sopra delle competenze digitali di ba- se (33% dei maschi) e almeno il 56% competen- ze software di base (60% dei maschi) a partire dal 2019. Le donne sono le più digitali in Finlan- dia, Svezia, Danimarca, Estonia e Paesi Bassi. Le donne in Romania, Bulgaria, Polonia, Ungheria e Italia hanno il punteggio più basso in termi- ni di partecipazione femminile nell’economia e nella società digitali. PNRR e digital gender gap Entro i prossimi cinque anni, in Italia, per colma- Darya Majidi è presidente di Donne 4.0 : “Vogliamo dare l’empowerment alle donne, chiudere il gender gap mediante le tecnologie. Siamo un po’ in ritardo, come dicono i report, e la digitalizzazione sta creando nuove opportunità di lavoro, con migliori retribuzioni. Ci sono posti vacanti nelle tecnologie ma mancano risorse qualificate, ma mancano soprattutto donne qualificate”. Linda Laura Sabbadini è direttrice centrale dell’ Istat e Chair del W20 : “Il settore ICT è profondamente maschile e questo non giova né al settore stesso né all’economia. Qui le percentuali dicono che le donne non arrivano al 20% e questo crea problemi. Ci dovrebbe essere uno sforzo di apertura da parte del settore e da parte delle donne una volontà ad approcciarsi”. Azzurra Rinaldi è direttrice School of Gender Economics , Unitelma Sapienza : “Rispetto al digitale se non ci mettiamo le lenti di una prospettiva di genere rischiamo di perder l’obiettivo non solo di equità ma anche di efficienza economica. Anche il digitale è un posto per le donne. Non facciamole sentire fuori luogo, usiamo questi fondi per far sentire le donne a casa anche in un settore come il digitale”. I PROTAGONISTI re il digital mismatch, ossia il disequilibrio tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, le competenze richieste saranno sempre più spe- cifiche e di alto profilo. Darya Majidi è presiden- te di Donne 4.0, un’associazione recentemente nata che crede fortemente che le tecnologie digitali possano essere potenti acceleratori per la chiusura del divario di genere, strumenti di inclusione sociale e di affermazione personale, professionale e imprenditoriale delle donne. “Vogliamo dare l’empowerment alle donne - afferma Darya Majidi - chiudere il gender gap mediante le tecnologie. Siamo un po’ in ritar- do, come dicono i report, e la digitalizzazione

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