Aïdan di Air Liquide e l’importanza dei dati e della AI
24/08/2022
Air Liquide importanza dati AI Bruno Aidan

Dati e Intelligenza artificiale giocano un ruolo di primissimo piano nel ripensare e ottimizzare le attività produttive in Air Liquide, trasformando impianti, metodi di produzione e distribuzione. A spiegarlo è Bruno Aïdan, chief data officer di Air Liquide, secondo il quale stiamo assistendo a un incremento di impianti intelligenti nell’industria, capaci di gestire e migliorare le proprie prestazioni grazie alla raccolta e analisi dei dati, riducendo al contempo l’impronta di carbonio.

“Oggi un impianto intelligente è composto sia da componenti fisici che da un insieme di software che includono modelli di intelligenza artificiale, il tutto guidato dalle competenze di team di tecnici e ingegneri – spiega Aïdan -. In Air Liquide, i dati sono un asset strategico: raccogliamo 3,5 miliardi di dati ogni giorno in ciascuno dei nostri 600 stabilimenti di produzione in tutto il mondo, dai nostri 10.000 camion e dai 24 milioni di bombole di gas in circolazione. A questi si aggiungono i dati raccolti dai nostri clienti. Internamente disponiamo poi di una filiale dedicata all’IoT industriale, nonché di un dipartimento di Digital & IT interamente focalizzato sull’archiviazione e l’elaborazione dei dati e sullo sviluppo di nuovi servizi digitali per i nostri collaboratori e i nostri clienti”.

Un impiego così massivo dei dati comporta quindi importanti cambiamenti nelle operazioni del Gruppo, facendo diventare le competenze relative ai dati di massima importanza per Air Liquide, al pari dello storico know how tecnologico e industriale detenuto dall’azienda.

“I dati guidano le nostre analisi descrittive, fornendo quindi una descrizione di ciò che è successo nelle nostre operazioni e business line, e soprattutto le analisi prescrittive, utilizzate per anticipare gli eventi – afferma il chief data officer -. Inoltre, i 3,5 miliardi di data point che elaboriamo ci permettono di costruire algoritmi sempre più efficienti. In breve, sfruttare i dati e l’AI ci consente di ottenere un vantaggio competitivo e raggiungere l’eccellenza sia dal punto di vista operativo che rispetto ai servizi forniti ai nostri clienti e pazienti, adattandoci continuamente ai cambiamenti delle loro esigenze”.

I dati fungono quindi da potenziatore delle performance, sicuramente, ma contribuiscono anche al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile di Air Liquide, e a quelli previsti dal nuovo piano strategico ADVANCE, che ribadisce l’impegno del Gruppo per la decarbonizzazione dell’industria. “Attraverso il nostro programma di digitalizzazione della catena di approvvigionamento dei gas liquidi, ad esempio, raccogliamo enormi quantità di dati – spiega Aïdan -. L’analisi predittiva della domanda dei clienti e l’ottimizzazione della fornitura e della consegna ci consentono di ridurre la nostra impronta di carbonio, garantendo allo stesso tempo le prestazioni operative. Entro il 2025 puntiamo a ridurre del 10% il numero di chilometri percorsi dai nostri camion. Infine, ma non meno importante, tutte queste misure contribuiscono anche agli obiettivi di sviluppo sostenibile dei nostri partner e della società in generale”.

Dati e AI contribuiscono poi anche al miglioramento della qualità di vita dei pazienti. Air Liquide è uno dei principali attori nell’ambito sanitario: il Gruppo fornisce supporto a 1,8 milioni di pazienti cronici a domicilio e sviluppa gas medicinali e servizi correlati per 15.000 ospedali e strutture di cura. “I dati e l’AI sono potenti motori della personalizzazione del continuum assistenziale per pazienti, caregiver e operatori sanitari; mirano a migliorare la qualità della vita dei pazienti, consentendo al contempo una gestione appropriata dei costi – spiega il responsabile dei dati -. Per i pazienti affetti da malattie respiratorie croniche e assistiti a domicilio tramite dispositivi medici connessi, ad esempio, vengono utilizzati algoritmi per identificare il rischio di non aderenza alla terapia e adattare il supporto in modo predittivo. Questo ci consente di adattare le risorse in base alle esigenze di ogni paziente in uno specifico momento. Sempre nel settore sanitario, ma a un livello diverso, in una delle fasi più critiche della pandemia i nostri algoritmi sono stati in grado di prevedere i cambiamenti nella domanda di ossigeno negli ospedali. Ciò è stato possibile combinando i dati pubblici sull’andamento dei casi di COVID-19 in diversi Paesi sotto pressione con dati interni al fine di adeguare la produzione di gas e la sua fornitura“.

Un tale cambiamento e l’importanza raggiunta da big data, AI e analytics, ha quindi portato con sé anche una evoluzione nel rapporto dell’azienda con i giovani talenti, come racconta infine Aïdan: “Circa 10 anni fa, i neolaureati in queste discipline erano attratti da start-up, e-commerce e player digitali. Oggi assistiamo a una tendenza diversa, in cui l’industria ha guadagnato un forte appeal. I neolaureati sono desiderosi di contribuire al progresso tecnologico mettendo le loro competenze al servizio di gruppi industriali come Air Liquide, supportando attraverso i dati il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e l’instaurarsi di relazioni di fiducia con pazienti e clienti. Se inizialmente questi nuovi talenti venivano impiegati presso i dipartimenti Digital & IT e Ricerca & Sviluppo dei nostri Campus dell’Innovazione, oggi possono essere presenti in modo più capillare in tutto il Gruppo, affiancando i dipendenti sia nei ruoli operativi presso i nostri stabilimenti (produzione, manutenzione, ecc.) che nei ruoli che gestiscono la relazione con i clienti”.

Fonte immagine: Air Liquide.

Se Industria 4.0 si è focalizzata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti, l’Industria 5.0 si estende ed abbraccia le problematiche socio-ecologiche.

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