Ucimu: bene il 2018, ma futuro incerto
25/07/2019
Ucimu macchine utensili 2018

Sono in assoluto i migliori risultati di sempre quelli del 2018 dell’industria italiana di macchine utensili, robot e automazione. Alla 74° assemblea dei soci Ucimu-Sistemi per produrre, Massimo Carboniero, presidente dell’associazione imprenditoriale ha affermato: “I risultati messi a segno dall’industria italiana di settore, lo scorso anno, sono i migliori, con incrementi a doppia cifra per quasi tutti i principali indicatori economici; le previsioni per il 2019 indicano, invece, una situazione di sostanziale stazionarietà. Alle autorità di governo chiediamo di abbandonare la alogica dell’intermittenza e rendere immediatamente disponibile un pacchetto strutturale di provvedimenti in materia 4.0, così che le PMI possano pianificare gli investimenti a medio-lungo termine”. All’assemblea sono intervenuti anche il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, e Marco Fortis, economista e vicepresidente di Fondazione Edison.

Quarta tra i produttori, l’industria italiana di settore si è confermata terza tra gli esportatori e ha inoltre consolidato il quinto posto nella classifica di consumo, a testimonianza della vivacità della domanda locale che ha beneficiato dei provvedimenti per la competitività, industria 4.0 e impresa 4.0. Secondo i dati di consuntivo elaborati dal Centro studi & cultura di impresa di Ucimu, nel 2018, la produzione di macchine utensili, robot e automazione si è attestata a 6.775 milioni di euro, registrando un aumento dell’11,3% rispetto al 2017. Il risultato è stato determinato sia dal positivo andamento delle consegne dei costruttori sul mercato interno, salite, del 15,2%, a 3.112 milioni, sia dall’export che si è attestato a 3.663 milioni di euro, crescendo di oltre otto punti percentuali rispetto all’anno precedente. Nel 2018, principali mercati di sbocco dell’offerta italiana sono risultati: Germania (394 milioni +15,1%), Stati Uniti (354 milioni, +11,5%), Cina (341 milioni, -0,4%), Polonia (229 milioni +41,7%), Francia (227 milioni, +6,7%), Spagna (144 milioni, +7,9%), Russia (100 milioni, +11,9%), Turchia (90 milioni, +2,6%). Decisamente positivo il risultato del consumo che ha registrato, per il quarto anno consecutivo, un incremento a doppia cifra, attestandosi a 5.164 milioni di euro, il 15,7% in più rispetto al 2017.

Le previsioni 2019. L’andamento dell’industria italiana di settore, nel 2019, rimarrà pressoché stazionario. In particolare, la produzione dovrebbe rallentare la crescita, salendo del 3,6%, a 7.020 milioni di euro; così l’export che dovrebbe raggiungere il valore di 3.900 milioni di euro, il 6,5% in più rispetto al 2018. Il rapporto export su produzione si stima debba crescere a quota 55,6%. Più lento anche il consumo, che si attesterà a 5.220 milioni di euro (+1,1%), rimanendo dunque sullo stesso livello del 2018, così come le consegne dei costruttori sul mercato domestico (3.120 milioni, +0,3%) e le importazioni (2.100 milioni, +2,3%).

 

Se Industria 4.0 si è focalizzata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti, l’Industria 5.0 si estende ed abbraccia le problematiche socio-ecologiche.

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