Gorgonzola DOP 4.0, la digitalizzazione in Igor
05/02/2018
gorgonzola 4.0 Igor Fabio Leonardi ceo

Igor, il noto marchio italiano nella produzione di gorgonzola DOP, ha investito oltre 20 milioni di euro nella informatizzazione e digitalizzazione della propria sede produttiva. L’aumento della domanda negli ultimi anni ha portato a molteplici ampiamenti della sede alle porte di Novara, arrivata in pochi anni a coprire 50 mila m2. La necessità di gestire milioni di forme di prodotto realizzate a ciclo continuo 24/7, e il rigoroso controllo di qualità necessario, ha richiesto un ulteriore salto tecnologico.

L’obiettivo, come spiega il ceo Fabio Leonardi, era portare tutto ciò che era gestito manualmente in automatico. “Ciò permette che tutto sia ispezionabile da più punti – dice Leonardi -, e disponibile non solo ai responsabili in azienda, ma anche ai diversi casari, ufficio manutenzione e programmazione di manutenzione, ma anche alle società esterne che possono monitorare fasi e condizioni operative del processo produttivo dalle loro case madri”. La disponibilità dei dati consente velocità negli interventi e nella presa di decisioni.

Igor stabilimento gorgonzola

L’investimento in nuove tecnologie è stato fatto sia sulle linee attuali, dove si è cercato di automatizzare al massimo le attività, e soprattutto nella progettazione delle nuove linee. Qui i macchinari saranno dotati di sensori di nuova generazione, in grado innanzitutto di riconoscere la tipologia di latte che giunge dai 250 fornitori (tutti tra Piemonte e Lombardia), analizzando le caratteristiche del prodotto per miscelarlo quindi nel giusto modo. I macchinari potranno quindi dialogare da remoto con i costruttori, e tutti gli impianti sono dotati di software e PLC di Siemens, connessi tramite un unico sistema comunicativo che consente di avere grande stabilimento relativamente facile da gestire. Le macchine saranno in grado di riparametrarsi in tempi brevi, per adattare l’impianto alle diverse ricette da produrre a seconda delle destinazioni finali, migliorando la produttività dell’impianto.

gorgonzola DOPInfine, informatizzazione dei sistemi e l’alto livello di automazione saranno determinanti nell’assicurare la qualità del prodotto, elemento chiave in campo alimentare e ancora di più in un prodotto del Made in Italy quale è il gorgonzola, con un regolamento disciplinare e produttivo molto rigido, essendo una DOP, che Igor vende in tutto il mondo realizzando la metà del proprio fatturato all’estero. “I compratori che arrivano qui dagli Stati Uniti, dal Giappone o dalla Corea – spiega il ceo – non vogliono verificare solo la qualità del prodotto ma anche l’affidabilità dell’azienda, la sua capacità di investire in nuove tecnologie e saperle gestire. Automazione significa riduzione dell’ambito possibile dell’errore umano e consistenza della qualità nel tempo: si tratta di aspetti decisivi per conquistare il mercato”.

Allo sviluppo tecnologico, l’azienda negli anni ha inoltre accompagnato investimenti nell’ampliamento dell’organico, con nuovi ingressi in azienda e una cinquantina di nuove assunzioni previste all’apertura completa del nuovo impianto. Igor, nata nel 1935 a Mezzomerico, ha toccato quota fatturato di 150 milioni nel 2017, e intende completare l’investimento entro giugno 2018, in tempo per approfittare delle agevolazioni del Piano per beni e processi Industria 4.0. “Si tratta di un piano importantissimo che ci dà entusiasmo – spiega Leonardi -, non ci fa sentire abbandonati, per la prima volta vediamo un intervento efficace di politica industriale. Avremmo investito anche in assenza dei bonus, ma così abbiamo accelerato e rafforzato i piani. Che non sono terminati, perché in futuro aggiorneremo i macchinari di un caseificio che abbiamo acquisito: serviranno altri dieci milioni”.

Se Industria 4.0 si è focalizzata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti, l’Industria 5.0 si estende ed abbraccia le problematiche socio-ecologiche.

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