Kuka sarà tra i protagonisti che daranno vita a RobotHeart, la nuova area espositiva all’interno di 33.BI-MU che in Fiera Milano dal 12 al 15 ottobre 2022 centrerà il focus dell’attenzione su robotica industriale, automazione e intelligenza artificiale. A raccontare le aspettative dell’azienda relativamente al nuovo progetto espositivo è Alberto Pellero, director & marketing Robotics di Kuka.
“Il progetto espositivo ci è sembrato da subito valido ed efficace – afferma Pellero -. Crediamo che BI-MU sarà premiante per noi sia per l’organizzazione messa in campo sia per l’utenza di visita che ci aspettiamo essere di qualità oltre che molto motivata a investire. Ci aspettiamo di incontrare utilizzatori finali e tanti system integrator che rappresentano per noi più della metà del nostro business. Lavoriamo con 72 integratori diversi, speriamo di poterli incontrare tutti a RobotHeart di BI-MU”.
“A RobotHeart di BI-MU ci presenteremo con tre soluzioni pensate per rappresentare l’obiettivo di Kuka ‘Focus 2030’ – prosegue il responsabile Kuka -, che consiste nell’offrire automazione accessibile a tutti e che si concretizza, evidentemente, con la realizzazione di soluzioni di semplice utilizzo. In stand porteremo LBR iisy, un robot ‘leggero’ semplice da programmare, iiQKA, il nuovo linguaggio operativo di programmazione di facile utilizzo per l’operatore, e iiQot, il software Kuka che abilita le funzionalità di Industria 4.0“.
“In Italia abbiamo una filiale con 120 dipendenti. Si tratta della seconda filiale in area Emea per numero di unità vendute – racconta quindi Pellero -. Nella sede alle porte di Torino ospitiamo anche un Competence Center che si chiama ARCLAS che è specializzato nella realizzazione di celle per saldatura robotizzata destinate al settore automotive. Il nostro team di ingegneri ha messo a punto un set di celle realizzate secondo un concetto modulare che consente di lavorare su uno standard a cui sono applicate personalizzazioni secondo le specifiche esigenze del cliente. Con questo team copriamo tutta la domanda dell’area Emea”.
Il 2021 è stato un anno record su base mondiale per Kuka, e anche in Italia l’anno è andato molto bene, anche per effetto del rebound dopo il crollo del 2020 determinato dallo scoppio della pandemia. Ancora migliore è stato l’andamento dei primi sei mesi del 2022, nonostante il problema della mancanza di componenti cui l’azienda ha fatto fronte con un grande lavoro di re-ingegnerizzazione delle sue soluzioni. Quanto al secondo semestre, si prevede invece che sarà caratterizzato da maggiore incertezza a causa della pandemia che ancora corre, della guerra e della transizione dell’automotive verso l’elettrico. Diversificati sono infine i settori cui Kuka si rivolge, come spiega in conclusione Pellero.
“Il settore auto per Kuka vale meno del 50% del fatturato. In Italia rappresenta il 10% – dichiara il direttore marketing Robotics -. In questo ambito, Kuka è leader nella fornitura di soluzioni flessibili 4.0 e ciò rappresenta certamente un vantaggio in questo momento delicato di transizione verde. Detto questo, la nostra strategia prevede un’ampia diversificazione dei settori di sbocco tra i quali spiccano: l’elettronica, l’industria metallurgica e quella delle materie plastiche, l’energia, quella dei beni di consumo, con il food and beverage ma anche il farmaceutico. Di crescente importanza è tutto ciò che ha a che vedere con l’e-commerce per il quale forniamo un modello di logistica integrato per la gestione del magazzino. Se pensiamo poi alle applicazioni, oltre alla saldatura, anche fuori dall’automotive, siamo specializzati nell’asservimento macchine, nella pallettizzazione e nell’imballaggio”.
Fonte immagini: Kuka e BI-MU