Italia 4.0

29 ITALIA 4.0 2023 Soft skill e green skill Secondo quanto emerge dalle interviste, il 95% delle PMI intervistate afferma che è molto (82%) o moderatamente (13%) impor- tante per il loro modello di business avere la- voratori con le competenze adeguate. Tutta- via, tre quarti (74%) delle PMI in Europa di- chiarano di affrontare concretamente caren- ze di competenze per almeno un ruolo lavo- rativo nella loro azienda. Questa situazione ostacola quasi due terzi (63%) delle aziende nelle loro attività commerciali generali. Qua- si la metà di loro (45%) afferma che ostacola anche i loro sforzi per adottare o utilizzare tecnologie digitali, e quattro aziende su die- ci (39%) vedono difficoltà nel rendere le pro- prie attività più sostenibili. Quando si trova- no di fronte a carenze di competenze, le PMI già adottano una vasta serie di misure per trovare e trattenere i lavoratori. Ciò include sforzi per sfruttare meglio il talento all’in- terno dell’azienda (ad esempio, la mobilità del personale o la rotazione dei compiti), maggiori investimenti nella formazione o il miglioramento dell’attrattiva dei posti di lavoro in termini di benefici finanziari e di welfare. Per rendere più facile la ricerca di personale con le specializzazioni richieste, le PMI affermano di aver bisogno di una mi- gliore collaborazione con i servizi pubblici per l’impiego (58%), migliori strumenti per valutare le competenze dei candidati (49%) e migliori strumenti per valutare le esigen- ze all’interno dell’azienda (46%). Molte aziende desiderano anche procedure più semplici per reclutare personale provenien- te da Paesi extra UE. Che tipo di competenze sono importanti per le aziende europee? Circa due terzi dei par- tecipanti affermano che le ‘soft skill’, o com- petenze trasversali, come flessibilità, lavoro di squadra, comunicazione e pensiero critico, stanno diventando ‘più importanti’ (20%) o ‘molto più importanti’ (48%). Le soft skill so- no seguite dalle ‘competenze digitali’, cioè le capacità richieste per adottare e utilizza- re tecnologie digitali: il 24% afferma che queste competenze stanno diventando ‘più importanti’ e il 38% che stanno diventan- do ‘molto più importanti’. Quattro su dieci dicono lo stesso riguardo alle ‘green skill’ o competenze verdi - cioè le competenze ne- cessarie per rendere più sostenibili le attività aziendali: il 20% sono ‘più importanti’ e per il 22% ‘molto più importanti’. In quest’ambi- to, più di tre quarti delle PMI affermano che trovare lavoratori con le competenze giuste è ‘molto difficile’ (52%) o ‘moderatamente difficile’ (26%). Le PMI sono divise nei loro pareri se sia anche difficile trattenere i la- voratori qualificati: circa una su due rispon- de che è ‘molto’ (21%) o ‘moderatamente difficile’(31%), rispetto a più di quattro su dieci che dicono che è solo ‘leggermente difficile’ (17%) o ‘per niente difficile’ (27%). Quali sono i ruoli in cui si manifesta una maggior mancanza di figure specializzate? Agli intervistati sono stati presentati cinque ruoli lavorativi, dai manager agli operai. Per ciascun ruolo lavorativo, è stato chiesto lo- ro se la loro PMI ha difficoltà nella ricerca di personale. Ne è emerso che operatori di macchine, artigiani e lavori manuali alta- mente specializzati sono quelli che risultano più difficili da reclutare (22%). Per quanto riguarda i manager, gli impiegati ammini- strativi e nei servizi, la maggior parte delle PMI segnala di non avere difficoltà a reclu- tare questi ruoli (56% per i manager e 65% per impiegati amministrativi e nei servizi). Mancanza di competenze Circa un quarto delle PMI (26%) ‘concorda totalmente’ e quasi quattro su dieci (37%) ‘concordano in parte’ sul fatto che le ca- renze di competenze frenano nelle attività commerciali generali. Percentuali più basse concordano sul fatto che le carenze di com- petenze ostacolano la loro azienda nell’ado- zione e/o nell’uso di tecnologie digitali (16% ‘concorda totalmente’ e 29% ‘concorda in parte’) o nel rendere più sostenibili le loro attività aziendali (12% ‘concorda totalmen- te’ e 27% ‘concorda in parte’). Nel sondaggio, alle PMI è stato chiesto an- che cosa fanno quando si trovano di fronte a carenze di competenze. La quota più gran- de delle PMI (43%) risponde che, quando si trovano di fronte a carenze di competenze, sfruttano meglio il talento presente all’in- terno dell’azienda. Questa azione è seguita dall’investimento maggiore nella formazio- ne (scelto dal 35% delle PMI) e dall’aumento dell’attrattiva del lavoro in termini di benefi- ci finanziari e/o non finanziari (32%). Più di un quarto delle PMI (27%) afferma di colla- borare con organizzazioni nel campo dell’i- struzione o dell’impiego o con associazioni o organizzazioni settoriali per affrontare le ca- renze di competenze. Una proporzione simi- le (26%) investe di più nella ricerca di candi- dati, mentre il 17% menziona che adatta (o abbassa) gli standard di assunzione. Infine, il 23% delle PMI risponde che cambia i proces- si di lavoro (cioè automatizza, esternalizza ecc.) e il 9% afferma che abbandona l’attivi- tà di fronte alle carenze di competenze. L’importanza di personale specializzato per il tipo di business delle aziende intervistate. (% by country) (fonte: Flash Eurobarometer) Difficoltà nel reclutamento di personale specializzato in base ai ruoli. (fonte: Flash Eurobarometer)

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