ITALIA 4.0_2021
25 ITALIA 4.0 2021 che rappresenta un focus più generale se pen- siamo alle telecomunicazioni, all’energia, alla mobilità, fattori chiave per l’innovazione del- la fabbrica moderna. Si pensi solo ai benefici che si potrebbero innestare in ambito logistico e trasporti. “Recentemente si è fatta strada su questo fronte – spiega Pisino – basti pensare ai grossi centri di calcolo supportati da big data e digital twin, ma bisogna spingere ancora di più sull’infrastruttura ferroviaria e sulla ricerca per i nostri giovani, per esempio, sulla coper- tura digitale e sul 5G”. Proprio su quest’ultimo aspetto, Andrea Del Core, Sales Director Ma- nufacturing and Logistic Italy di Nokia, spiega come il 5G sia una tecnologia abilitante che va oltre i servizi che possono essere erogati al pubblico, mentre presenta aspetti di spinta per il mondo industriale. “Le performance e l’affidabilità che si ottengono attraverso una connessione cablata sono legate alla velocità e alla mole di trasferimento dati che le aziende sosterranno con il 5G industriale”, sottolinea. Oggi si parla di cloud e di sicurezza, due pre- requisiti indispensabili per chiunque voglia ini- ziare un percorso di digitalizzazione. Divario geografico e le competenze Tanti punti di interesse per il nostro tessuto in- dustriale ma sappiamo bene che in Italia esiste una disomogeneità geografica di crescita che, se non gestita, potrebbe danneggiare la buona riuscita del PNRR nel nostro Paese. Quali scenari e sviluppi? Esiste concretamente questo rischio? Con ogni probabilità la pandemia da Covid-19 ha dimostrato che ‘da soli non se ne esce’ e sem- brerebbe che i territori abbiano preso coscienza di questo. Secondo Bonfiglioli pubblico e pri- vato sono consapevoli che solo concertando le energie e gli interventi si possa superare il gap. Tuttavia, il divario c’è, tra Nord e Sud, i dati par- lano chiaro. Il Politecnico di Milano, utilizzando una metodologia europea, ha analizzato e sti- lato classifiche che evidenziano come le regioni del Mezzogiorno siano pesantemente sotto la media italiana per quanto riguarda, per esem- pio, servizi pubblici e Internet. “Il Paese non può crescere se tutti non navigano all’unisono - spiega Guelpa -. Siamo in un’economia basa- ta sulla catena del valore nazionale e interna- zionale dove c’è una relazione fra imprese del Nord e del Sud. Queste ultime sono trascinate dalla domanda finale del Nord in un sistema interconnesso e, qualora non si riesca a render- lo vitale attraverso il digitale, si perderebbe in competitività. Sarebbe quindi auspicabile rivita- lizzare le catene del valore locali”. La buona riuscita del PNRR trova terreno ferti- le in un territorio che guarda alle competenze. Ma come recuperare lo skill gap? Il sistema sco- lastico, da un lato, con gli ITS al centro dell’at- tenzione e i piani formazione in azienda sia per blue collar sia per white collar sono al centro dell’attenzione. Pisino auspica un rinnovo delle tecnologie all’interno dei laboratori delle scuo- le al fine di rafforzare la formazione degli stu- denti degli ITS, e per i lavoratori e i disoccupati, senza esclusione dei manager d’azienda, devo- no essere coinvolti in un processo di formazione continua. Se da un lato le grandi imprese non dovrebbero avere problemi in questo senso, le PMI sembrerebbero penalizzate anche su que- sto frangente. Il tema delle Academy o delle partnership potrebbe essere una soluzione? Forse. Noi abbiamo raccolto la testimonianza di Bonfiglioli che, durante il Covid, ha dato un spinta al progetto di formazione dando il via a quella che oggi è “l’Academy una piattaforma che permette ai dipendenti di usufruire dei cor- si che continuamente carichiamo e di benefica- re di altri corsi su competenze generiche che ci ha permesso di stilare accordi con Regione e sin- dacato al fine di ottenere il premio di risultato a condizione che i dipendenti abbiano seguito un certo numero di corsi”, afferma Bonfiglioli. @stefano_belviol
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