Voucher Digitalizzazione delle PMI: procedure e scadenze
25/01/2018

È vero che l’Europa ha bloccato quasi tutte le forme di aiuto statale alle aziende private, ma se siete una PMI qualche possibilità esiste ancora. Per esempio ci sono i Voucher Digitalizzazione per finanziare l’innovazione delle PMI, la cui domanda quest’anno va presentata a partire dal 30 gennaio prossimo.

La procedura prevede però diversi passaggi, che è bene cominciare a fare subito per arrivare in tempo utile a presentare effettivamente la domanda il 30 gennaio. Di seguito spieghiamo cosa sono i voucher per la digitalizzazione delle PMI, che tipo di spese coprono, i termini per presentare la richiesta, l’ammontare degli stanziamenti per ogni regione e come fare per ottenere più informazioni e chiarire i dubbi riguardo alla comulabilità con altri contributi o sgravi fiscali, alla tipologia di azienda che può presentare la richiesta e molto altro.

Cosa sono i Voucher per la Digitalizzazione

I voucher sono un’agevolazione del Ministero dello sviluppo economico dedicata alle micro, piccole e medie imprese secondo la definizione europea, quindi aziende con meno di 250 dipendenti e fatturato annuo minore o uguale a 50 milioni di euro (o totale di bilancio minore o uguale a 43 milioni di euro). La dotazione totale a copertura è di 100 milioni di euro, divisi in quote regionali, e ogni impresa può ottenere un singolo voucher di importo massimo pari a 10.000 euro, che vanno a finanziare fino al 50% delle spese ammissibili per un progetto di digitalizzazione aziendale.

Voucher digitalizzazione: spese ammissibili e non

Il voucher può essere speso per acquistare software, hardware e servizi di consulenza specialistici che abbiano l’obiettivo di migliorare l’efficienza aziendale, modernizzare l’organizzazione del lavoro, sviluppare soluzioni di e-commerce, connettere l’azienda a Internet in banda larga o via satellite, ed effettuare formazione qualificata del personale nel settore ICT.

Sono esplicitamente escluse dalle spese ammissibili quelle riguardanti per esempio il noleggio (di attrezzature, di software, di servizi cloud o Software as a Service eccetera) e il leasing, quelle per l’acquisto di prodotti non nuovi (macchinari usati o ricondizionati per esempio), quelle per mera sostituzione di attrezzature già presenti in azienda e, in generale, tutti quei beni o servizi non strettamente finalizzati a raggiungere le finalità indicate nel decreto datato 23 settembre 2014.

Quando presentare la richiesta

Se avete un progetto di digitalizzazione e ammodernamento che ricada negli ambiti previsti, potete presentare domanda per via telematica tramite un’apposita procedura che è stata resa disponibile sul sito del Ministero dello sviluppo economico da lunedì 15 gennaio. Per accedere alla procedura, seguite questo link e fate clic sul pulsante “Accoglienza Istanze”; dopodiché vi basterà fare clic su “Voucher per la digitalizzazione” per accedere alla “Scrivania Misure”.

Arrivati qui potrete già iniziare a compilare la domanda. Attenzione però, ricordate che per accedere alla Scrivania dovete disporre di una CNS (Carta Nazionale dei Servizi), che per presentare l’istanza dovete essere un legale rappresentante dell’azienda (o essere da lui delegati) e, come già accennato, che l’azienda deve essere iscritta al registro delle imprese e aver comunicato al registro stesso la propria casella PEC.

Dicevamo che è possibile iniziare a compilare l’istanza; la presentazione vera e propria, però, sarà possibile solo a partire dalle ore 10 del 30 gennaio fino alle ore 17 del 9 febbraio.

Ma attenzione: inutile correre per arrivare primi! Il Ministero ha infatti specificato che tutte le domande pervenute nei 9 giorni di apertura del bando saranno considerate come arrivate nello stesso momento, quindi arrivando prima non si acquisisce alcuna priorità. Tutte le domande saranno esaminate nel merito, e quelle ammissibili avranno accesso al voucher.

Voucher Digitalizzazione: limiti dello stanziamento

Cosa succede se le domande accolte superano l’importo del finanziamento? Ebbene, se in una determinata regione gli importi ammessi superano la quota regionale del fondo per i voucher, si procederà alla ripartizione dei soldi disponibili fra tutti gli aventi diritto. Per ipotesi: se la Lombardia avesse a disposizione 15 milioni e accogliesse domande per 30 milioni, l’importo di ogni singolo voucher verrebbe dimezzato, e chi per esempio avesse presentato un progetto da 18.000 euro, invece di ricevere un voucher di 9.000 ne vedrebbe arrivare solo 4.500. Questi e altri dettagli, se volete approfondire l’argomento, li trovate anche nel decreto direttoriale con il regolamento completo di tutti gli allegati, disponibile a questo link.

Stanziamenti per i voucher digitalizzazione della PMI, regione per regione

Regione Ripartizione
Piemonte € 7.728.051,34
Valle d’Aosta € 226.283,32
Lombardia € 15.784.825,34
Trentino-Alto Adige € 1.963.323,46
Veneto € 8.532.862,46
Friuli-Venezia-Giulia € 1.801.739,68
Liguria € 2.677.407,58
Emilia-Romagna € 8.018.024,20
Toscana € 6.921.569,81
Umbria € 1.582.662,46
Marche € 2.983.929,22
Lazio € 9.235.642,13
Abruzzo € 2.488.320,19
Molise € 600.787,08
Sardegna € 2.778.176,50
Basilicata € 1.018.138,99
Campania € 9.120.363,89
Calabria € 3.008.266,82
Puglia € 6.373.983,59
Sicilia € 7.155.641,94
TOTALE € 100.000.000,00

Ecco come sono ripartiti i 100 milioni di euro disponibili, regione per regione. La ripartizione è stata definita con delibera CIPE n. 47/2017, lo scorso 10 luglio.

Quale sarà l’iter dei finanziamenti per il Voucher Digitalizzazione

Entro un mese dalla chiusura dell’accettazione delle domande, il Ministero pubblicherà un provvedimento cumulativo che, su base regionale, elencherà tutte le aziende ammesse e l’importo del relativo voucher, che a questo punto si considera “prenotato” dall’azienda. Da questo momento, l’azienda può procedere all’acquisto dei beni e servizi del progetto finanziato. Una volta terminate le spese, che devono avvenire nei 6 mesi successivi alla pubblicazione del provvedimento con l’importo del contributo, l’azienda ha ulteriori 30 giorni per inserire nell’apposita procedura informatica del ministero la richiesta di erogazione dei fondi del voucher, richiesta alla quale vanno allegati i titoli di spesa. A questo punto, il Ministero verifica un’ultima volta l’ammissibilità dei titoli di spesa presentati dall’azienda, e determina l’importo definitivo del voucher da erogare.

Dubbi e domande sui Voucher Digitalizzazione? C’è la FAQ

Anche se apparentemente il meccanismo è chiaro e lineare, al momento dell’applicazione pratica possono venire molti dubbi. Per esempio, uno studio professionale/un libero professionista  può usufruire del voucher? (risposta: sì, se è registrato come azienda al Registro delle Imprese). Possono accedere aziende di ogni settore di attività? (risposta: no, sono escluse per esempio la produzione primaria di prodotti agricoli, la pesca, l’acquacoltura e in generale quelle che non sono ammesse dall’articolo 1 del regolamento europeo n. 1407/2013). Ma i dubbi maggiori sono relativi soprattutto a quali voci di spesa sono realmente ammesse, per evitare brutte sorprese in fase di assegnazione definitiva. Ebbene, buone notizie: il Ministero ha pubblicato una pagina di FAQ (domande frequenti) con risposte esaustive a una lunga serie di domande, dubbi e perplessità. La trovate qui.

Nella pagina troverete una serie di utili precisazioni, per esempio sulla delicata questione delle licenze software (non ammissibili noleggi, abbonamenti e SaaS, ma ammissibili per esempio le licenze d’uso di software che sono iscrivibili a bilancio come immobilizzazioni immateriali), ma anche sui criteri esatti che determinano l’ammissibilità delle spese nei vari ambiti, sulla cumulabilità con altri benefici (non cumulabile con altri benefici ai sensi dell’articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, ma utilizzabile per esempio con Super e Iper Ammortamento) e sulle modalità di presentazione delle domande.

E se sulla pagina non trovate la domanda che vi toglie il sonno, potete sempre scrivere a questo indirizzo: info.voucherdigitalizzazione@mise.gov.it, dove il team di esperti del Ministero è a vostra disposizione.

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