Reti per lo smart working, i consigli di D-Link
12/05/2020

Il divieto agli spostamenti e le misure di isolamento da coronavirus hanno in moltissimi casi costretto le aziende a ricorrere ai ripari adottando in extremis modalità di lavoro flessibile e da remoto. In molti casi, come sottolinea D-Link, le aziende italiane lo hanno fatto senza essere ancora pronte a gestire il lavoro da remoto.

Ciò non solo per una diffusione scarsa della connessione FTTH nelle case, ma in primo luogo per la mancanza di infrastrutture adeguate e software interni all’azienda che fossero compatibili con il telelavoro. D-Link suggerisce allora alcuni piccoli ma importanti accorgimenti per rendere l’infrastruttura aziendale accessibile anche da remoto, in vista di rendere lo smart working una realtà da mantenere anche nel dopo emergenza. O comunque nella lunga fase di convivenza con il virus che sembra attenderci.

L’attuale situazione ha reso innanzitutto evidente quanto per le medie imprese sia importante dotarsi di un’infrastruttura di rete che consenta la connettività wireless ovunque – internamente alle pertinenze dell’azienda – per i propri dipendenti e per i dispositivi, magari permettendo anche la creazione di una rete ‘guest’ per tutti i dispositivi terzi, e anche esterna, per permettere ai dipendenti di raggiungere i documenti salvati nei server e lavorare senza problemi anche da remoto.

Per raggiungere questo risultato non serve stravolgere la propria infrastruttura e anche l’investimento economico, per un ufficio medio, può essere molto contenuto. Ma è necessario pensare in modo completo e affidarsi ai professionisti: a quasi tutte le aziende basterebbe spostare in cloud alcune delle applicazioni di base, come la posta e lo storage. 
Trasferendo queste gestioni in server su cloud si avrebbe la possibilità di accedere ai file (e-mail, backup o singoli file) da ovunque, con la massima sicurezza e con velocità e prestazioni elevate. In alternativa, se si vuole avere il pieno controllo dei dati e delle informazioni, è possibile avere queste applicazioni in locale, con server fisici connessi alla rete, ma in questo caso bisogna assicurarsi che l’infrastruttura di rete interna sia stabile e che la banda di connessione sia adatta a sostenere i flussi. Altra alternativa possibile è quella della soluzione ibrida: ovvero spostare le app aziendali in Server Farm centralizzate, quindi non averle salvate in server locali presso l’ufficio, ma nemmeno in cloud, così da sapere dove sono localizzati i propri file.

Con l’arrivo del lock-down molte realtà hanno quindi dovuto riorganizzarsi in fretta, spesso con scarsi risultati che hanno impattato sulla qualità del lavoro, sul benessere psicofisico dei dipendenti, che spesso hanno dovuto arrangiarsi in modo autonomo, e soprattutto mettendo a rischio la sicurezza e l’integrità dei dati aziendali, se non avevano provveduto a dotarsi di una VPN e un sistema antivirus completo.

D-Link dsr1000acIl cuore della nuova infrastruttura deve essere il router, per garantire massime performance lavorative ed efficacia ed efficienza come in ufficio. Una rete privata virtuale (VPN) fornisce agli operatori in mobilità e alle filiali un collegamento sicuro alla rete. Una soluzione può qui essere il router DSR-1000AC di D-Link, ideale per uffici e piccole e medie aziende che vogliono realizzare facilmente una VPN. Il dispositivo è in grado di gestire tunnel VPN SSL (Secure Sockets Layer), come anche tunnel GRE (Generic Routing Encapsulation), per consentire agli smart worker di avere l’accesso remoto a un database aziendale centrale.

D-Link dxs360032s

Per ottenere sicurezza, software flessibile, funzionalità data center ed efficienza energetica, per le medie e grandi imprese invece l’offerta D-Link include quindi la serie di switch stackable DXS-3600 che possono essere utilizzati come router centrali di un ambiente enterprise o come aggregation switch in un ambiente Multiprotocol Label Switching (MPLS) per la realizzazione di una VPN. La serie DXS-3600 può essere installata usando una delle due immagini software disponibili: la Standard Image (SI) dispone di una varietà di funzioni Layer 2, VLAN, multicasting, QoS, di sicurezza, data center e static routing.

Per D-Link quindi le aziende italiane devono pensare che il digitale è il futuro: archivi online, firma elettronica dei documenti, connessione wireless anche per i dispositivi IoT sono ormai la realtà quotidiana. Per questo motivo le aziende che avevano già avviato una transizione smart stanno vivendo questo periodo di crisi in modo molto diverso da quelle che si sono fatte cogliere di sorpresa.

 

Se Industria 4.0 si è focalizzata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti, l’Industria 5.0 si estende ed abbraccia le problematiche socio-ecologiche.

BRAND POST
Telmotor

Telmotor, azienda specializzata nell’Industry Automation ed Energy and Lighting Solutions, oggi sceglie di operare secondo un doppio binario: valorizzare le…