Pmi al centro per la proroga 2019 dell’iperammortamento
22/01/2019
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Iperammortamento confermato anche per il 2019 nella Legge di Bilancio presentata sul finire dell’anno dal Governo. Giunge al termine invece il superammortamento, agevolazione dedicata all’acquisto di macchinari tradizionali al di fuori di Industria 4.0, che dovrebbe però essere sostituito dalle nuove misure della mini Ires, dal 24 al 15% concernente gli utili reinvestiti.

La proroga di un anno dell’iperammortamento, così come delle misure dedicate alla formazione con il credito d’imposta, sono riformulate secondo aliquote di calcolo che mirano a favorire le piccole imprese. Iperammortamento dunque con maggiorazione del 170% per gli investimenti effettuati a partire dal 1° gennaio 2019 fino a 2,5 milioni di euro, che porta di fatto la misura dal 250 al 270% per gli investimenti di importo più ridotto. La maggiorazione scende quindi al 100% per gli investimenti oltre 2,5 milioni e fino a 10 milioni, e al 50% oltre i 10 milioni e fino ai 20 milioni. Non sono invece previste maggiorazioni per gli investimenti che superano i 20 milioni di euro. Non è stato ancora specificato dal Ministero se le soglie di investimento si riferiscono alla spesa per singoli beni/linee produttive o alla somma degli investimenti sostenuti dall’impresa.

Sono agevolabili anche i costi per il canone di accesso ai beni immateriali, attraverso soluzioni di cloud computing. Confermata anche l’agevolazione al 140% per gli investimenti in beni immateriali, ovvero i software, per i soggetti che beneficiano dell’iperammortamento. Prorogato di un anno quindi anche il credito d’imposta, al 50% per le spese in formazione per un massimo di spesa di 300 mila euro per le piccole imprese, e nella misura del 30% per un massimo di spesa  di 200 mila per le grandi aziende.

Una novità è rappresentata dai voucher per la digitalizzazione, che possono ora essere utilizzati anche per il ricorso a manager per la trasformazione digitale. Vengono inoltre rinnovate le misure di sostegno alla ricerca e sviluppo e all’internazionalizzazione. Il credito d’imposta del bonus ricerca è stato rinnovato con un tetto massimo ridotto da 20 a 10 milioni, nella misura del 50% per alcune voci come personale e contratti con le università, e del 25% per le restanti voci. Vengono quindi istituiti due nuovi fondi da 15 milioni di euro per tre anni dedicati a sostenere lo sviluppo di Intelligenza artificiale e IoT.

E’ stata infine confermata la Nuova Sabatini, con un fondo pari a 48 milioni di euro per il 2019, e altri 90 milioni sono stati stanziati per il sostegno all’internazionalizzazione, oltre a 20 milioni per rafforzare il Piano straordinario per la promozione del Made in Italy.

Se Industria 4.0 si è focalizzata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti, l’Industria 5.0 si estende ed abbraccia le problematiche socio-ecologiche.

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