Più ricavi e occupazione grazie all’intelligenza artificiale
31/01/2018

Secondo una nuova ricerca di Accenture, le aziende rischiano di perdere importanti opportunità di crescita se i loro CEO non sapranno attivarsi per rimodellare la forza lavoro, fornendo a tutti i collaboratori gli strumenti adeguati per avvantaggiarsi delle tecnologie intelligenti.

Lo studio, intitolato Reworking the Revolution: Are you ready to compete as intelligent technology meets human ingenuity to create the future workforce?, stima che i ricavi delle imprese potrebbero crescere del 38% entro il 2020, a patto che investano in intelligenza artificiale e su un’efficace cooperazione uomo-macchina almeno quanto le aziende leader di mercato.

A queste condizioni, anche il livello di occupazione potrebbe beneficiare di un aumento del 10%. Per l’economia mondiale globale, ciò si tradurrebbe in una crescita dei profitti pari a 4,8 trilioni di dollari. Per fare un esempio, in un’azienda S&P 500 ciò equivale a 7,5 miliardi di dollari di ricavi e a un aumento di profittabilità pari a 880 milioni di dollari.

In base allo studio sia il management che i collaboratori pensano che i sistemi di intelligenza artificiale potranno avere un ruolo centrale per il business e cambierà le attività quotidiane. In particolare, il 72% dei 1.200 top manager intervistati crede che la tecnologia intelligente sarà strategica per ottenere un vantaggio competitivo sul mercato.

Secondo il 61% dei manager, nei prossimi tre anni, crescerà il numero delle figure professionali che utilizzeranno quotidianamente l’intelligenza artificiale. Al tempo stesso, il 69% dei 14.000 lavoratori intervistati è consapevole dell’importanza di sviluppare competenze che permettano di lavorare con le macchine intelligenti.

Nonostante però il 54% dei dirigenti aziendali consideri la collaborazione uomo-macchina cruciale per il business, solo il 3% di essi ha previsto un aumento significativo degli investimenti nella riqualificazione dei propri collaboratori entro i prossimi tre anni.

intelligenza artificiale

“Per riuscire a crescere nell’era dell’IA, le aziende devono investire di più in formazione, al fine di preparare i dipendenti a un nuovo modo di lavorare in cooperazione con le macchine. Quella che noi definiamo Applied Intelligence, cioè la capacità di integrare rapidamente tecnologia intelligente e ingegno umano in tutte le funzioni aziendali, sarà sempre più un elemento imprescindibile per il successo e la crescita delle imprese” ha dichiarato Marco Morchio, ‎Accenture Strategy Lead per Italia, Europa Centrale e Grecia.

Il report ha infine individuato tre linee guida per accompagnare l’evoluzione della nuova forza lavoro nell’era dell’IA.

Ripensare il lavoro partendo dai lavoratori

Bisogna partire dai compiti, anziché dai ruoli, e assegnare i task di volta in volta a macchine e persone, bilanciando la necessità di automatizzare il lavoro con quella di valorizzare le capacità delle persone. Quasi la metà dei dirigenti d’azienda (46%) crede che sia obsoleto pensare in termini di mansioni prestabilite per ciascuna professionalità e il 29% dichiara di aver già ampiamente ridisegnato i ruoli in un’ottica di maggior flessibilità e di intelligenza artificiale.

Forza lavoro in aree a maggior valore

Occorre andare oltre il solo concetto di efficienza dei processi per formare la forza lavoro all’abilitazione di nuove customer experience. La crescita avviene solo reinvestendo i risparmi ottenuti grazie all’automazione nell’evoluzione della forza lavoro. Inoltre, un approccio di leadership dinamico, agile e creativo permetterà di cogliere le opportunità di questa trasformazione a più lungo termine.

Accelerare la riqualificazione

Punto di partenza di questo processo è la valutazione del livello di competenza delle persone e della loro disponibilità a imparare a lavorare utilizzando sistemi di intelligenza artificiale. Le piattaforme digitali consentono di personalizzare i programmi di formazione sulle singole persone, favorendo l’adozione di nuove competenze. Accenture ha sviluppato un modello di riqualificazione della forza lavoro basato su una graduale evoluzione degli skill e sull’utilizzo di metodi innovativi di e-learning, in grado di massimizzare l’efficacia degli investimenti in formazione e accelerare i ritorni.

Se Industria 4.0 si è focalizzata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti, l’Industria 5.0 si estende ed abbraccia le problematiche socio-ecologiche.

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