Mercato M2M a 13,1 milioni di chip in Italia nei dati Agcom
17/09/2017
mercato M2M Agcom Italia

Cresce rapidamente il numero di oggetti connessi in Italia, e spinge il mercato dei chip M2M per connessioni Machine 2 Machine, saliti in un anno di +3,2 milioni di unità. Sono sempre di più infatti le aziende che scelgono applicazioni IoT per le loro macchine e prodotti, per offrire a utilizzatori e consumatori soluzioni smart le più disparate.

Energia, mobilità, domotica, tutto si riversa in un boom nel business degli operatori italiani del settore TLC. Un incremento tale da portare l’Agcom a distinguere nel suo Osservatorio trimestrale tra sim ‘human’ e ‘M2M’: queste ultime a marzo 2017 erano cresciute su base annua di 3,2 milioni di unità, a fronte di una riduzione di quasi 2,3 milioni delle sim tradizionali. Negli ultimi cinque anni, secondo Agcom, il mercato delle sim M2M è quindi passato da 5,2 milioni a 13,1 milioni. L’IoT rappresenta così un campo importantissimo che consente agli operatori italiani di diventare preziosi partner per lo sviluppo delle imprese, abilitando servizi volti a efficienza operativa e monitoraggio da remoto, all’evoluzione del rapporto col cliente e della natura stessa dei prodotti, che diventano prodotti digitali e interattivi, forieri di nuovi modelli di business.

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Vodafone e Tim guidano il comparto M2M, con la prima che ha già investito anni addietro sull’IoT acquistando la Cobra di Varese, oggi Vodafone Automotive, centro di competenza mondiale IoT per il Gruppo Vodafone. Da parte sua, Tim è oggi in grado di offrire nuovi servizi IoT basati su rete ultrabroadband mobile di Tim e sulle tecnologie Narrow band e Lte-M, potendo inoltre contare su un Open Lab a Torino, centro di innovazione in cui si lavora allo sviluppo di applicazioni all’avanguardia per Industria 4.0, in partnership con i principali player tecnologici, istituzioni locali e società di servizio. Dall’elaborazione dei dati Agcom e Merge, Vodafone risulta prima nel mercato, con 6,3 milioni di sim M2M, il 48,5% del totale. Segue Tim con 5,5 milioni di sim, il 42,1% del totale, seguita a sua volta da Wind Tre, con 1,2 milioni (8,9%).

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Una crescita del settore che, se pure incrementale, è spinta più da aspetti normativi che dalla domanda del mercato, come sottolinea l’ultimo Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, citando in prima fila lo smart metering gas, che impone alle utility la messa in funzione di almeno 11 milioni di contatori gas intelligenti entro la fine del 2018. Segue per incidenza il segmento delle auto connesse. Va però detto che, sempre secondo i risultati dell’Osservatorio, anche depurato dagli effetti normativi, il mercato dell’IoT in Italia nel 2016 ha comunque segnato una crescita oltre il 20%.

Se Industria 4.0 si è focalizzata sull’implementazione delle tecnologie abilitanti, l’Industria 5.0 si estende ed abbraccia le problematiche socio-ecologiche.

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