L’Italia figura al 54esimo posto nei dati del Rapporto sullo stato di internet 2016: Mitan Telematica sottolinea così come il digital divide nel nostro Paese metta a rischio la competitività delle imprese, potendo costare dal 10 al 20% del fatturato. Non basta infatti parlare di digitalizzazione, occorre che le reti siano veloci e soprattutto stabili e sicure, con accesso effettivo alle tecnologie abilitanti che risiedono sul web, come big data e cloud.
Il rapporto mostra che l’Italia ha perso tre posizioni in un anno, con una media di 8,2 Mbps, vere tartarughe al confronto dei 29 della Corea del Sud e dei 20 di Norvegia e Svezia, ma anche dietro Romania e Ungheria, che ci sorpassano con 16 e 13,8 Mbps. Guardando in dettaglio, la velocità peggiora nelle regioni del Sud Italia, arrivando fino a 30% in meno. Mancano connessioni a banda larga, in fibra ottica, fibra dedicata e Banda minima garantita, mentre le soluzioni sono già disponibili, come Fttx, architettura di rete a banda larga in fibra ottica per connessioni NGN-Ngan, con velocità di trasmissione da 5 a 15 volte più elevate rispetto alla media, o Unico Navi HyperSpeed, progettata da Mitan Telematica che consente di raggiungere velocità oltre i 30 Mb su rete ULL, anche senza fibra.