Secondo i dati dell’Osservatorio Mecspe relativi al primo semestre 2017, e presentati lo scorso ottobre a Modena da Senaf, le pmi della meccanica e subfornitura a un anno di distanza promuovono il Piano Industria 4.0, con il 66% degli imprenditori che ne giudica positivamente gli effetti sul settore, esprimendo quindi la necessità di un piano pluriennale. L’iperammortamento per i macchinari funzionali alla digitalizzazione è lo strumento più rilevante, per il 69,7%, seguito dal credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo (57,4%), dal miglioramento delle infrastrutture digitali abilitanti (54,6%) e dalla de-fiscalizzazione dei premi di produzione (51,1%).

Rispetto al 2016, il 48,8% delle imprese dichiara fatturati in crescita nei primi sei mesi di quest’anno, stabili per il 40% e in calo per l’11,2%. Il 57,9% attende quindi di continuare a crescere anche per il resto del 2017, il 31,8% attende stabilità e il 10,3% prospetta un calo. La propensione agli investimenti sembra inoltre aver messo buone radici: se infatti ben l’86,2% delle aziende è disposto a continuare a investire nei prossimi anni nella trasformazione in Fabbrica Intelligente, il 46,1% degli imprenditori dichiara l’intenzione di continuare a investire parte del fatturato in innovazione anche una volta che gli incentivi governativi non saranno più disponibili, segno di un avvenuto cambiamento culturale. Un 22,7% continuerebbe a investire, riducendo però gli investimenti, mentre solo il 3,9% smetterebbe di investire.

Le nuove tecnologie sono quindi viste positivamente dalle imprese relativamente alle persone, con il 67,7% degli imprenditori che pensa possano migliorare la qualità del lavoro, e il 49,3% che è convinto che i dipendenti le percepiscano come un’opportunità, e non come una minaccia. Infine, il livello di preparazione e competenze richiesto al personale per essere pronto alla quarta rivoluzione industriale è stimato alto dal 19,3% degli intervistati, e medio da quasi 7 imprenditori su 10. Per migliorare e lavorare sulla formazione 4.0, il 62,8% delle imprese quindi adotta o intende adottare delle attività dedicate alle competenze digitali, rivolgendosi a professionisti o consulenti esterni, per il 12,8% dei casi, o adottando metodi tradizionali quali letture, confronti, dibattiti e corsi (18,9%). Solo il 9,5% si affida a metodi che coinvolgono il supporto di strumenti tecnologici.